Firenze, 19 dicembre 2022 - È nato il nuovo marchio etico per rendere riconoscibili le imprese di food delivery che tutelano i diritti, la salute e la sicurezza dei rider. A "sfoggiarlo" saranno quelle imprese che hanno scelto di aderire al protocollo per la tutela effettiva dei diritti dei ciclo fattorini sottoscritto da Regione Toscana, Cgil, Cisl, Uil, le aziende Robin Food, Tadan, Sviluppo P.G. srl (che gestisce la piattaforma e la rete Runner Pizza), La Consegna srl, Montegrappa srl, e dal Comitato regionale consumatori utenti.
Si tratta di un logo stilizzato che richiama una bicicletta con la scritta "Delivery responsabile!" a garanzia dell'eticità dell'intero ciclo di lavoro e il rispetto dei principi stabiliti dal protocollo presentato nella mattina del 19 dicembre. L'obiettivo dell'intesa è il riconoscimento dei rider come lavoratrici e lavoratori subordinati, inquadrati dentro un contratto collettivo nazionale sottoscritto dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Il protocollo, oltre al tema dell'applicazione contrattuale, definisce la tutela del lavoro dei rider per quanto riguarda informazione e formazione, salute e sicurezza sul lavoro, dignità di lavoratrici e lavoratori, divieto di ranking reputazionale e modalità di assegnazione dei turni eque e trasparenti, igiene e sicurezza alimentare, regolamentazione dell'incontro tra domanda e offerta di lavoro e contrasto dell'intermediazione illecita.
"Il marchio etico che abbiamo voluto e che stamani presentiamo - ha affermato il presidente della Regione Eugenio Giani - è un elemento di garanzia per la cittadinanza, per coloro che si servono dell'opportunità del servizio di cibo a domicilio. Segnala che vi sono imprese che trattano i rider con il dovuto rispetto dei diritti dei lavoratori e accresce la fiducia verso quel servizio offerto da chi ha firmato il protocollo sottoscritto un anno fa. È un fatto molto importante perché oggi noi troviamo nella figura del rider un elemento di evoluzione del modo in cui ciascuno di noi vive un servizio come quello del cibo a domicilio ma contemporaneamente si avverte il disagio perché spesso i rider sono al centro di situazioni nelle quali c'è sfruttamento del lavoro, ci sono condizioni di grande pericolosità e di stress. Quindi il marchio etico diventa un simbolo di una società civile che vuole che il rider sia un lavoratore che ha tutti diritti e tutte le condizioni per poter svolgere in serenità il proprio lavoro".
"I rider - ha spiegato l'assessora al lavoro e formazione Alessandra Nardini - sono diventati nel tempo il simbolo della trasformazione del mercato del lavoro, sono lavoratrici e lavoratori a oggi privi delle necessarie tutele. Stiamo seguendo attentamente il dibattito aperto a livello nazionale ed europeo, i passi in avanti fatti ma anche le storture e le difficoltà. Come Toscana, in questi mesi, abbiamo lavorato per portare un nostro contributo e marcare una differenza netta, provando a promuove un modello di delivery responsabile ed etico; un percorso lungo che ha impegnato tutti i firmatari sulla concreta attuazione degli impegni presi con la firma del protocollo. Oggi, oltre alle linee di indirizzo su salute e sicurezza a cui ha lavorato l'assessorato alla salute, presentiamo il marchio etico. Uno strumento che sottolinea la nostra volontà di promuove acquisti informati e consapevoli delle consumatrici e dei consumatori, e valorizzare la scelta delle aziende toscana del food delivery che si sono impegnate con noi e le organizzazioni sindacali sottoscrivendo questo protocollo".
"Abbiamo lavorato convintamente e con determinazione, nell'ambito delle competenze dell'assessorato, - ha sottolineato l'assessore al diritto allo salute Simone Bezzini - a questo percorso portato avanti dalla Regione su iniziativa della collega Nardini per promuovere le tutele su salute e sicurezza per le nuove forme di lavoro che in questa fase storica si stanno affermando e che coinvolgono tante persone. Nei mesi scorsi abbiamo elaborato le linee guida relative ai rider sulla base della nuova normativa regionale e del protocollo. Già ci sono stati interessamenti di diverse realtà e questo è importante perché significa che si inizia a ragionare anche su come promuovere davvero la sicurezza".
Durante la conferenza stampa è stata presentata anche la campagna di comunicazione, realizzata in collaborazione con Anci Toscana, rivolta a cittadine e cittadini, imprese, agli stessi rider e a chi intende diventarlo, per promuovere la scelta consapevole di consumatrici e consumatori, anche grazie alla partecipazione delle associazioni dei consumatori che hanno aderito al protocollo tramite il Comitato regionale consumatori utenti.
"La tutela della dignità del lavoro dei rider è una priorità anche per i Comuni. - afferma il direttore Anci Toscana, Simone Gheri - È inaccettabile che nelle nostre strade ogni giorno viaggino centinaia di lavoratori che spesso non vedono riconosciuti pienamente i loro diritti. Non possiamo aspettare che si verifichino tragici incidenti per occuparsi di questo tema. La campagna per il Marchio Etico è importante, perché anche i consumatori possano essere consapevoli e scegliere piattaforme che applicano pienamente i contratti e salvaguardino la sicurezza".