Fra i più convinti oppositori alla norma che limita gli affitti brevi c’è Marco Stella, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale e coordinatore del partito per la Toscana. Da giorni l’esponente dell’opposizione parlava esplicitamente di "una legge contro la proprietà privata, un attacco alla casa e alla libertà individuale".
Tanto contrario alla riforma che – nonostante un progressivo avvicinamento (che si è concretizzato nel ritiro di un centinaio di Ordini del giorno che stavano bloccando il dibattito sul Bilancio) – è stato l’unico capogruppo a non votare l’emendamento finale all’articolo 59 del Testo unico sul turismo, condiviso da tutti i capigruppo.
Forza Italia in questa fase é stata fra le forze politiche più combattive: cosa non vi tornava nello specifico?
"Sono anni che Forza Italia cerca di far capire che le locazioni turistiche rispondono a una domanda turistica e arricchiscono l’offerta. Non ci torna che si vogliano vietare le locazioni brevi, che si voglia limitare il numero di autorizzazioni allo stesso soggetto, che si pensi a un numero di giorni oltre il quale non si può più fare locazione breve".
Alla fine sulla legge sul turismo siete arrivati a una mediazione. Cosa avete ottenuto?
"La mediazione implica che vi sia almeno una condivisione; noi invece non condividiamo l’impostazione di fondo della legge. Abbiamo lavorato per migliorare il testo della legge, partendo dal presupposto che le locazioni brevi non sono da combattere. Ci sono persone che hanno fatto mutui, comprato case, famiglie che lavorano negli appartamenti lasciati o comprati con tanti sacrifici, le locazioni brevi hanno generato una riqualificazione dell’edilizia privata".
Però avete ritirato gli emendamenti al bilancio che bloccavano l’aula…
"Abbiamo scelto di non essere opposizione strumentale, ma di stare nel merito e di discutere della legge nella complessità del suo articolato che non riguarda soltanto le locazioni brevi ma la disciplina del sistema turistico in Toscana".
Cosa ancora non va nella legge sugli affitti brevi?
"Vorrei ricordare a tutti la fotografia delle nostre città durante il Covid: le piazze vuote, i negozi chiusi, i ristoranti con le saracinesche abbassate. Ma veramente vogliamo combattere il turismo? Penso agli incassi dell’imposta di soggiorno, alle migliaia di persone che lavorano nel turismo e mi convinco sempre di più che dobbiamo far arrivare più turisti non mandarli via o non farli venire".
Li.Cia.