REDAZIONE FIRENZE

Maria Cristina Ogier. Memoria attuale

Il prossimo 8 gennaio è una data importante per la Chiesa fiorentina. A 51 anni dalla morte verrà ricordata a...

Il prossimo 8 gennaio è una data importante per la Chiesa fiorentina. A 51 anni dalla morte verrà ricordata a San Miniato Maria Cristina Ogier (1955-1974), dichiarata Venerabile nel maggio 2023 da Papa Francesco, dopo che a livello diocesano l’inchiesta canonica si era aperta il 19 settembre 2013 e chiusa l’8 gennaio 2016, mentre la traslazione dei resti dal cimitero delle Porte Sante, dove Maria Cristina riposava insieme ai genitori Gina ed Enrico, è avvenuta due anni fa. Evento dal significato straordinario seguito il 20 maggio dall’ulteriore riconoscimento della Venerabilità, come Giorgio La Pira, il cardinale Elia Dalla Costa, don Giulio Facibeni e altri testimoni luminosi della Chiesa fiorentina del ’900.

Mercoledì il calendario propone alle 18 un altro momento importante con il vicario generale dell’Arcidiocesi, monsignor Giancarlo Corti, che presiederà la Messa in memoria della giovane Serva di Dio, nata 70 anni fa e morta a Roma dove si trovava per alcune cure, l’8 gennaio 1974. È un’ulteriore occasione per fare memoria del cammino terreno della ragazza che viveva sognando il Paradiso e guardare al futuro perché la Venerabilità sia seguita dalla Beatificazione. I segni prodigiosi, per intercessione di Maria Cristina, non sono mancati e sono agli atti della Congregazione per le Cause dei Santi. Ma c’è da pregare, ancora tanto, per il miracolo, il fatto inspiegabile di grazia e guarigione, che possa far salire sugli altari la piccola Ogier.

Pronta a battersi per la vita nascente, tanto che il primo Centro di Aiuto alla Vita italiano, attivo dal 1975 nel complesso di San Lorenzo, porta il suo nome grazie all’impegno del padre Enrico, ginecologo famoso, Maria Cristina ha dimostrato nei suoi 19 anni di vita che i cammini di santità non sono missioni impossibili, restando al fianco dei malati, lei malata a sua volta, come dama dell’Unitalsi, o impegnandosi per le missioni, da terziaria francescana e soprattutto amica dei più dimenticati, da amare tutti senza distinzione. Una testimone luminosa giovane con molte analogie, ovviamente da contestualizzare, con la figura del Beato Carlo Acutis, santo ragazzino.