
Base di transito o d’arrivo la Toscana è comunque crocevia dei traffici di stupefacenti. Il porto di Livorno hub tra i più utilizzati per lo smistamento di cocaina, marijuana e hashish. Firenze così vicina vive di spaccio riflesso. Piazza complessa: le organizzazioni devono poter ‘controllare’ pure il capoluogo.
Tre tonnellate di coca (400milioni) sequestrate al porto dai carabinieri un anno fa, 24 febbraio, su un cargo dalla Colombia diretto a Marsiglia. Secondo carico più grande mai sequestrato in Italia; e quando è "andata male" trovati 300 chili, ‘neve’, 615 di hashish. Solo per citarne alcuni. Per i carichi intercettati immaginiamoci quelli che ‘passano’. Consumo sempre molto elevato, senza più limiti di età, censo, ceto. L’attrazione per le droghe è diventata tale anche in senso chimico: nei duemila si è diffusa la moda di mischiare droghe vecchie a sostanze di sintesi. Rabbrividenti gli effetti.
Droghe come se piovesse – 325 chili sequestrati nell’ultimo mese e solo dalla Polizia. Marijuana e hashish come se piovesse. Gli ultimi 5 recuperati dai ‘falchi’ della Mobile guidati da Edoardo Gentili. Un pastore tedesco antidroga – Eviva – a passeggio con la ‘sua’ agente conduttrice ha fiutato una monovolume (la droga nel cofano) ferma tra via Calvi e via Chiesa. Agenti sono stati lì fermi tutta la notte per individuare il proprietario, 35 anni, marocchino inseguito e arrestato. Eviva ha fiutato un altro chilo di hashish, più 38mila euro sotto la sella di uno scooter.
Droghe ‘leggere’ – Grossi i traffici di marijuana e hashish. Costi inferiori guadagni minori, ma la platea di utilizzatori è molto ampia. Poi vuoi mettere: in caso di condanna, pene più esigue. Leggere uguale meno nocive? No: la concentrazione di principio attivo è aumentata. Gli effetti, pure.
Traffici ai tempi del Covid – Un chilo di ‘maria’ o di hashish pre-pandemia costava dai 1600 ai 2000 euro. Coi trasporti più difficili, 4300-4500. La coca è a 20 mila. Poi certo la qualità fa la differenza. E il prezzo. La bianca signora presa alle Piagge non è quella tirata dai fiorentini bene. Anche diverse decine di euro di differenza a grammo.
Piazze di spaccio – La clamorosa operazione della Questura (26 arresti, gennaio 2019) contro nigeriani e marocchini che gestivano una ‘centrale’ di smercio alla Fortezza, specie i giardini intorno, ha restituito alla città uno dei punti più suggestivi. La Fortezza era diventata un fortino. Degli ‘altri’: spacciatori e tossici. Zona interdetta ai cittadini ‘comuni’. In Sant’Ambrogio solo qualche anno fa ci fu un tentato omicidio in mezzo alla gente, a colpi di mazze e coltelli. Prima e dopo quel fattaccio rapinatori coperti nella fuga da pusher. Va un po’ meglio in piazza Indipendenza monopolizzata fino al lockdown da somali, etiopi, marocchini. Però guai grossi in piazza Stazione e vie limitrofe, dominions nodafricano. Gli albanesi ‘sorvegliano’. Trafficano dall’alto d’una organizzazione rodata con più canali propri; s’interfacciano alla bisogna. Ogni tanto ci coltellate: qualcuno ha esagerato. S.Spirito e S.Croce sono flagellate dalle mosche, miriade di piccoli venditori h24. Li beccano spesso, sempre però con poca roba: denuncina e via.E quando li arrestano escono subito. Le Cascine: un capitolo a parte. Strenuo il lavoro dei carabinieri, hanno arrestato tanti spacciatori da suscitare tempo fa una rivolta nera di africani. Il tentativo di accerchiare i militari venne stroncato dall’arrivo dei rinforzi.
La manovalanza – Molti, moltissimi gli stranieri extracomunitari. Disperati, non sempre irregolari; molti quelli inseriti nello "Sprar", il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati che gestisce i progetti di accoglienza, assistenza e integrazione dei richiedenti asilo a livello locale.
giovanni spano