
Mario Sabbieti
Firenze, 23 dicembre 2022 - Lutto nel mondo dell'editoria. Lo scrittore e giornalista Mario Sabbieti, a lungo dirigente editoriale e poi editore in proprio, innovativo e di forte impegno civile, fondatore di Idealibri, è morto a Milano all'età di 92 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 dicembre, è stato dato dalla sua famiglia. Sabbietti ha percorso tappe commerciali e editoriali attraverso case editrici come la Sansoni, la Fratelli Fabbri, ha rilanciato la Fratelli Alinari, fondando infine a Milano le case editrici Idealibri e, successivamente, La Biblioteca editrice. Al suo attivo di scrittore due libri per ragazzi: "Una stagione per crescere" (Fabbri, 1974, Le Monnier, 2007), "La città era un fiume" (Editori Riuniti, 1980), entrambi vincitori del Premio Monza.
Chi era Mario Sabbieti
Nato il 21 febbraio 1930 a Firenze, città a cui è sempre rimasto legato, intellettuale antifascista e comunista, Sabbieti iniziò la carriera come giornalista a "Il Nuovo Corriere" di Firenze diretto da Romano Bilenchi, dove cominciò a pubblicare i suoi primi racconti. Poi insegnò per sette anni come maestro, applicando le tecniche didattiche del Movimento di cooperazione educativa, prima di entrare nel mondo dell'editoria. Fin dalla fondazione, nel 1959, era stato segretario del Circolo di Cultura di Firenze, espressione della sinistra intellettuale cittadina, incarico che lasciò nel 1962, quando entrò nella casa editrice Sansoni, prima come redattore, poi come direttore commerciale fino al 1970. Militante del Partito comunista fu radiato nel 1969 per aver aderito al gruppo "Il Manifesto", promuovendone l'attività politica attraverso il centro fiorentino. I suoi compagni del Manifesto avrebbero voluto affidare a Sabbieti il ruolo di editore di una nascente casa editrice fortemente politicizzata, ma lui aveva già in testa un altro progetto editoriale.
Le pubblicazioni
Nel 1971 Sabbieti entrò nella dirigenza della Fratelli Fabbri Editori a Milano, nel momento del passaggio dalla proprietà familiare alla finanziaria dell'Ifi e vi restò fino al 1977: direttore della divisione libri della Fabbri, organizzò dal 1975 la commercializzazione di tutte le case editrici che facevano capo alla finanziaria stessa, primo esempio di larga concentrazione editoriale che nel giro di pochi anni caratterizzò l'editoria italiana al pari di quella internazionale. Sì occupò perciò, oltre alla Fabbri, di Bompiani, dove stabilì la sede direttiva, di Etas Libri, di Boringhieri, della nuova Sonzogno e, significativamente, dello sviluppo di Adelphi. Rientrò a Firenze come direttore generale e consigliere della Fratelli Alinari, sotto la presidenza di Renato Zevi, che aveva appena rilevato azienda e archivi fotografici dal mecenate finanziere Vittorio Cini, contribuendo a realizzare la grande mostra delle fotografie storiche degli Alinari dell'Ottocento e del primo Novecento che si aprì al Forte di Belvedere nell'estate del 1977. Nel 1980, inizialmente insieme ai fratelli Alvise e Filippo Passigli, fondò e diresse in Milano con Mariarosa Schiaffino la casa editrice Idealibri, dando luogo ad una intensa produzione di libri illustrati, tra i quali si distinse la famosa collana dei "Piccoli piaceri". Nel 1992 Idealibri passò totalmente nella proprietà del Gruppo Rusconi e da allora Mario Sabbieti si è dedicato alla consulenza editoriale e alla scrittura. Collaboratore e autore di La Casa Usher, con la casa editrice fiorentina ha scritto i libri "Mestieri di carta, Libri, autori, venditori, editori e librai nella seconda metà del Novecento" (2007); "Mestieri di carta. Quattro storie editoriali" (con una postfazione di Vittorio Giudici, 2012), con cui ha vinto il Premio Città di Fiesole 2012 per la promozione dell'editoria in Italia. Ha curato e scritto i testi di due volumi illustrati sulla sua città natalè: "Firenze, emozioni dal cielo" (Idealibri, 1987) e "Firenze, una città con vista" (La Biblioteca editrice, 2001). Nel corso della sua carriera ha collaborato oltre che con "Il Nuovo Corriere", con "L'Unità", "Il Paese", "Toscana Nuova" e "Inventario".