Marroni, il comparto tiene botta. Bene la quantità, pochi i parassiti: "Maturazione ritardata dal freddo"

Inizia la stagione dell’eccellenza del territorio. Oltre duemila gli ettari dedicati alla coltivazione. Il presidente del Consorzio Igp: "Il cinipide ha rallentato. Previsioni ottime anche per la qualità". .

Marroni, il comparto tiene botta. Bene la quantità, pochi i parassiti: "Maturazione ritardata dal freddo"

Inizia la stagione dell’eccellenza del territorio. Oltre duemila gli ettari dedicati alla coltivazione. Il presidente del Consorzio Igp: "Il cinipide ha rallentato. Previsioni ottime anche per la qualità". .

Il Mugello è pronto per la grande stagione del marronI. Il "Marrone del Mugello" è stata la prima Indicazione Geografica Protetta a livello nazionale nel settore castanicolo, ed è ancora l’unica Igp in Mugello. Emanuele Piani, presidente del Consorzio "Marrone del Mugello IGP" lo conferma: "Quest’anno la stagione dei marroni ha avuto a che fare con un andamento climatico positivo, anche se il settembre piovoso e il freddo precoce hanno rallentato la maturazione. Ma quest’anno la produzione sarà molto buona, sia come qualità che come calibro e quantità. Stavolta anche il cinipide non ha avuto particolari effetti negativi e la presenza di questo parassita è risultata ridotta". Ma davvero il marrone mugellano è tra i migliori al mondo? "Sicuramente, è un riconoscimento che tutti ci danno, anche a livello internazionale; ma non per bravura di noi castanicoltori: siamo fortunati, abbiamo un’ottima qualità incrociata con un territorio particolarmente adatto, un po’ come il terroir per il vino". Questo ha un risvolto economico molto interessante, per i duemila ettari di castagneti dell’areale del "marrone del Mugello Igp", dove mediamente si producono dalle 1500 alle 2000 tonnellate di marroni: "È la coltura più redditizia rimasta in Appennino – dice Piani -. Nel commercio all’ingrosso oscilla fra i 4 e i 6 euro, il prezzo di vendita per il consumatore finale è situato fra i 7 e i 9 euro al kg." Un problema rimane: "Talvolta ci sono difficoltà a stare sui mercati, per la concorrenza di altri prodotti che vengono importati – nota il presidente del Consorzio mugellano -, prodotti che non hanno un grande valore organolettico, ma che invadono precocemente i mercati. Arrivano anche dal Cile, raccolti ad aprile, trasportati via nave e conservati." Certo, alla prova del gusto, non c’è partita. E per provare concretamente la bontà del marrone del Mugello le tante sagre ottobrine sono un’occasione imperdibile.

Ma nel mese di ottobre sono tanti i paesi della zona a celebrare il marrone con sagre e feste. La più rinomata e affollata, ed anche la più antica, è quella di Marradi, giunta alla sua sessantunesima edizione. "I visitatori – dice Maria Emilia Donati della Pro Loco marradese - troveranno un’atmosfera di grande festa: il marrone è alla base della cultura e della tradizione di Marradi. Come al solito ci saranno banchi con prodotti tipici, il mercato degli hobbisti, eventi, mostre e spettacoli, e naturalmente gli stand gastronomici, con le tante specialità a base di marroni". Solo una cosa preoccupa gli organizzatori, la chiusura della ferrovia Faentina sul lato romagnolo, perché tantissime persone di quella regione vengono a Marradi per la sagra.

Paolo Guidotti