Oslo, 24 dicembre 2024 – "Mi ha sorriso, io le ho dato un bacio, lei ha provato ad abbracciarmi”. A parlare è Carlo Voce, il padre di Martina, la ragazza di 21 anni fiorentina accoltellata a Oslo dall’ex fidanzato Mohit Verma Kumar, informatico norvegese di 24 anni di origini indiane. “Ci siamo visti stamattina – racconta il padre – è lucida, prova a parlare ma non può perché è stata tracheotomizzata”.
Le condizioni di Martina lentamente migliorano. “Rispetto a quando siamo arrivati ha fatto un salto, in tre giorni, importantissimo, ha subito 4 interventi. È uno scricciolino ma è forte e anche in questo momento mi sta facendo vedere la sua maturità”. A visitarla andrà oggi anche Luna, la sorellina: “Ce lo hanno consigliato i medici, sia per la piccola che per Martina”.
A Oslo ci sono poi la mamma della 21enne e la nonna materna, oltre alla madre di Luna. E' invece ripartito oggi lo zio Antonio Voce, non prima di averla visitata stamani: "Sta bene compatibilmente con le sue condizioni: è sempre in rianimazione ma le hanno abbassato la ventilazione automatica quindi comincia a respirare autonomamente. E reagisce molto bene a tutte le cure che sta facendo. Un'emozione vederla e lei che capisce che ci sei e che ti risaluta con gli occhi".
Secondo quanto spiega il padre, giovedì Martina sarà operata alla mano sinistra, la più danneggiata, la settimana prossima dovrebbero toglierle "tutto" oltre a risvegliarla del tutto: volutamente, spiega, "stanno procedendo piano piano, dandole emozioni piano piano: la svegliano, vede l'ambiente e poi la fanno riposare e così via. E' già accaduto ieri, lo hanno rifatto oggi". Carlo Voce racconta anche che Martina si è commossa quando ha saputo che Oliver, il collega di lavoro che l'ha salvata, sta bene ed è venuto a trovarla. "E' un eroe, non so come ringraziarlo" spiega Voce colpito anche dalla vicinanza del padre di Oliver, del datore di lavoro di Martina, Cristiano Comelli, degli altri colleghi e anche dei clienti del negozio dove lavora Martina. "Voglio ringraziare in particolare – aggiunge poi - Luca Fraticelli dell'ambasciata italiana a Oslo, è sempre con me, la polizia, la primaria che ha operato mia figlia e gli infermieri dell'ospedale che la trattano come se fosse figlia loro".
Quanto all'ex fidanzato, "in prognosi riservata nello stesso ospedale, vigilato da tre poliziotti", il padre del 24enne, riferisce Carlo Voce, attraverso un poliziotto gli ha fatto sapere che "mi voleva vedere per chiedere scusa per conto del figlio. Ho risposto però che non è il momento, si valuterà successivamente. Non ho nessun odio verso questo ragazzo, è vissuto due anni nella mia famiglia, ma io ora devo pensare a Martina, capisco la sua sofferenza ma non me la sento, ora devo preoccuparmi solo di stare vicino a mia figlia".
Anche lo zio di Martina, Antonio Voce, ci ha confermato che la ragazza “sta molto, molto meglio”. “Stamattina – ci ha raccontato lo zio – ha riconosciuto me e Carlo (suo padre, ndr). È stato un momento bellissimo. Ha anche sorriso alle battute di mio fratello. E quando ha saputo che Oliver, il suo collega, sta bene si è commossa”.