REDAZIONE FIRENZE

Giorno della memoria. Frigo, Neri e Staccione. Quei martiri viola con il giglio sul petto

Il Giorno della memoria. Vestirono la maglia viola prima della seconda guerra mondiale e morirono per mano dei nazisti

Firenze, 27 gennaio 2022 -  Una Giornata della memoria viola, per non dimenticare quanto accaduto durante gli anni cupi della seconda guerra mondiale. E’ questo lo spirito che ha mosso Marco Vichi e Massimo Cervelli ad andare a rispolverare la storia di chi al nazifascismo ha resistito, pagando con la vita.

«Si tratta di un percorso lungo il tempo - ci spiegano Vichi e Cervelli -. Il 10 ottobre 1943 Armando Frigo, classe 1917, uno dei protagonisti con la Fiorentina della vittoria della Coppa Italia del 1940, tornato a vestire le vesti militari, dopo essere stato fatto prigioniero, fu fucilato. Rifiutò di togliersi i gradi e confondersi con la truppa. Nel suo portafoglio fu ritrovata una tessera della Fiorentina, con cui aveva giocato dal 1939 al 1942.  

Il 10 luglio del 1944, Bruno Neri, uno dei protagonisti della promozione in A nel 1930/31, diventato vice-comandante della formazione partigiana “Ravenna”, cadde in uno scontro a fuoco contro una pattuglia tedesca.  

Vittorio Staccione, prima in campo con la maglia bianco-rossa e quindi con quella viola dall’aprile 1927 alla promozione in A del ’30/’31, fu deportato come dissidente politico nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen-Gusen il 20 marzo 1944. Morì di setticemia il 16 marzo 1945, seguito una decina di giorni dopo dal fratello Francesco".  

Ci sono tutte queste storie nel video “Il pallone racconta: la giornata della memoria viola” che può essere visto su YouTube e Facebook e che pone l’accento anche su un’altra pagina, non meno dolorosa, quella dell’esecuzione dei martiri di Campo di Marte in quello che all’epoca - era il 22 marzo 1944 - era lo stadio Berta.  

Francesca Bandinelli