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Cappella Brancacci, Masaccio e Masolino si potranno 'guardare negli occhi'

Le opere degli artisti si potranno vedere per la prima volta da vicino. La cappella sarà restaurata ma non chiuderà

Cappella Brancacci (immagine di repertorio)

Firenze, 25 novembre 2021 - La Cappella Brancacci sarà restaurata ma non chiuderà. Il pubblico, accedendo nel piccolo gioiello contenuto nella chiesa del Carmine, potrà approfittare dei ponteggi necessari ai lavori per poter ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino e per 'guardare negli occhi' i protagonisti degli affreschi, come Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal Paradiso. Questo è quanto prevede un articolato programma di ricerca e di valorizzazione messo a punto da Comune, soprintendenza, Cnr-Ispc, Opificio delle pietre dure e la fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation. Lunedì prossimo, 29 novembre, quindi, la cappella chiuderà per il montaggio dei ponteggi. Subito dopo partiranno i lavori che dureranno un anno. Già a gennaio, però, "i visitatori potranno tornare per un dialogo a tu per tu con i dipinti", si spiega da Palazzo Vecchio. I ponteggi, infatti, saranno posizionati in modo da consentirne la salita. Oltre a questo è prevista la realizzazione anche di un ascensore speciale per far accedere anche le persone con disabilità. 

"Non potevamo chiudere la Cappella Brancacci tanto a lungo - commenta il sindaco e assessore alla Cultura Dario Nardella -, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown per i nostri musei a causa del Covid. Grazie a questa soluzione sarà possibile continuare a visitarla e a godere degli straordinari dipinti in maniera del tutto inedita e irripetibile". Nel novembre 2020 è scattato il monitoraggio per valutare lo stato di salute della cappella. Da quel check-up sono emersi alcuni fenomeni di deterioramento del ciclo pittorico che necessitano una stabilizzazione attraverso un restauro. L'ultimo risale agli anni '80. Per questo è stato firmato un protocollo triennale tra il Comune, la soprintendenza e l'Opificio delle pietre dure.

L'intesa prevede le analisi e il monitoraggio a cura della soprintendenza, coinvolgendo il Cnr. Sarà invece a cura dell'Opificio il successivo restauro che verrà eseguito sotto la supervisione di un comitato scientifico e grazie ad un gruppo tecnico che verranno costituiti ad hoc. La fondazione Friends of Florence ha annunciato l'intento di compartecipare, insieme alla Jay Pritzker Foundation, al finanziamento e alla realizzazione delle analisi e del monitoraggio, inoltre "ha espresso anche interesse al finanziamento del restauro".