La notizia, anticipata ieri da La Nazione, della presentazione del nuovo masterplan dell’aeroporto di Peretola alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale-Via- Vas del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica provoca reazioni opposte. C’è chi plaude al possibile via in tempi brevi dello scalo fiorentino e chi, invece, pensa ancora che le criticità poste dalla vecchia commissione, ora scaduta, siano insormontabili.
"Una notizia meravigliosa – commenta Andrea Fossi che da anni si batte per la nuova pista e riporta le richieste dei residenti di Brozzi, Peretola e Quaracchi – speriamo che i lavori partano presto perché la situazione è invivibile. Questa volta abbiamo fiducia. A quanto so al progetto hanno lavorato in tanti e bene, quindi auspico davvero che le risposte alle obiezioni poste dalla commissione siano approfondite e convincenti". Agli antipodi il pensiero del primo cittadino sestese Lorenzo Falchi, da sempre paladino del ’no aeroporto’: "Ora si riparte di nuovo – dice sorridendo - tutto a posto, tutto bene come se il tema fosse la vigna sul tetto... Non ho avuto ancora modo di leggere tutta l’integrazione che è stata inviata ma fanno fede le osservazioni fatte dalla commissione di Via, il tema idrogeologico, il tema ambientale, il tema delle compensazioni ambientali e della sicurezza del progetto, ci sono una serie di cose che non sono fissazioni di qualche tecnico, di qualche comitato o di qualche sindaco. Se per l’ennesima volta viene annunciato che è tutto a posto che partiranno i lavori staremo a vedere. Io credo che ci sarà da rispettare anche il lavoro che farà la commissione di Via su questa nuova integrazione perché il parere che avevano dato sul progetto pre integrazione era molto netto".
"Vediamo – conclude – se tecnicamente Toscana Aeroporti è riuscita a risolvere quella marea di criticità e problemi che sono sul tavolo da qualche anno, ho qualche dubbio".
"È la storia dello stento che dura tanto tempo, quella di Peretola – sottolinea invece il consigliere regionale della Lega Giovanni Galli -. Sono anni che si ascoltano illustri dirigenti, politici, ingegneri e architetti che annunciano l’imminenza di interventi strutturali che risolverebbero tutte le criticità dello scalo aeroportuale. Il paradosso è che la scelta fatta da questi illustri signori, sostenuti da una pletora di politici, cioè quella di unificare la procedura di Via Vas e conseguenti variazioni urbanistiche, rimane il vero problema. Ciò al di là dei vari progetti". Ma se il problema aeroportuale vuole essere risolto – prosegue - come vorrebbe anche e soprattutto il sottoscritto, è necessario che la politica, cioè la Regione, riassuma il proprio ruolo di pianificatore dell’area della Piana dove, al momento, sono previsti: il prolungamento della tramvia dall’aeroporto a Sesto e l’ampliamento del Polo universitario. Ma comprende anche la realizzazione di unità abitative per 2.000 persone con attività commerciali, edifici pubblici, il tutto derivante dal contenzioso Unipol/Comune di Firenze e poi l’ampliamento dell’aeroporto".