Strage dei Georgofili, a Firenze la cerimonia con Mattarella. “L’Italia ha saputo sconfiggere il ricatto della paura”

Il presidente della Repubblica ha commemorato al Palazzo di Giustizia le vittime dell’attentato. Il procuratore Melillo: “Stragi brutali prove di forza per destabilizzare”. Sciarra, presidente della Consulta: “Riconoscenza alla città per la capacità di reagire”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Giustizia a Firenze (Foto Moggi / New Press Photo)

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo di Giustizia a Firenze (Foto Moggi / New Press Photo)

Firenze, 27 maggio 2023 – Si è conclusa la cerimonia al palazzo di Giustizia a Firenze per commemorare i 30 anni dalla strage dei Georgofili. Presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che stamani è intervenuto a Barbiana per i 100 anni dalla nascita di Don Lorenzi Milani

(Foto Gianluca Moggi / New Press Photo)

15:56Mattarella al Palazzo di Giustizia di FirenzeIl Capo dello Stato Sergio Mattarella è arrivato al Palazzo di Giustizia di Firenze. Il presidente della Repubblica è stato accolto dal sindaco di Firenze Dario Nardella, dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dal prefetto Francesco Ferrandino
16:11Il programma della cerimoniaAi saluti del presidente della Corte d'appello Alessandro Nencini, seguiranno le relazioni del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e del professore emerito dell'Università di

Firenze Francesco Carlo Palazzo, già componente della commissione ministeriale per la riforma del codice penale. Attesi anche gli interventi della presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Fabio Pinelli e della prima presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano.

16:20Giani: “Punto di riferimento della reazione civile”"La strage dei Georgofili ha segnato profondamente

Firenze e l'Italia, una strage drammatica che pose di fronte a

Firenze il fatto che la mafia poteva essere in mezzo a noi. Ricordo la settimana successiva alla strage le assemblee degli studenti, lo sdegno della città. Da quella capacità di reazione arrivò anche l'impulso a magistrati bravissimi che sono riusciti a ricostruire tutto il percorso criminoso e portare a 32 condanne esemplari. La strage dei Georgofili è un punto di riferimento della reazione civile e della capacità della giustizia di fare giustizia. E in questo momento il presidente della Repubblica suggella il significato e la reazione del contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata". Lo ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani al Palazzo di Giustizia.

16:34Nardella: “Piero Vigna magistrato straordinario”Il sindaco di Firenze Dario Nardella al palazzo di Giustizia ha ricordato l’intitolazione del parco di San Donato al magistrato Piero Vigna. “Un magistrato straordinario – ha sottolineato il primo cittadino –, uno dei protagonisti della lotta alla mafia negli anni ‘90 che ha dato il via al maxiprocesso del 1996 insieme ad altri grandi uomini, penso a Chelazzi, a Caponnetto, Nicolosi”. 
16:40Il procuratore Melillo: “Le stragi ‘92 e ‘93 brutali prove di forza per destabilizzare”Le stragi del 1992 e del 1993 furono “brutali prove di forza guidate da strategie di destabilizzazione del Paese”, “furono stragi pianificate da cosa nostra elaborando l'idea inoculata nel gruppo dirigente di quella organizzazione criminale, secondo la quale mischiare il sangue di vittime innocenti alla polvere originata dalla distruzione del patrimonio culturale della Repubblica avrebbe messo in ginocchio lo Stato”. Così il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo al Palazzo di Giustizia. “L'intera campagna stragista - ha aggiunto il procuratore - si sviluppò senza che gli organismi preposti a garantire la sicurezza della Repubblica potessero dar prova della capacità di controllo di pericoli così grandi come quelli rivelati da attentati che si intrecciavano con vicende come apparentemente lontane, i fatti di Saxa Rubra e di via dei Sabini a Roma e le imprese della cosiddetta Falange Armata. Gesta attraverso cui emersero dall'ombra, con alcune varianti, vecchi strumenti delle strategie di provocazione e di destabilizzazione politica”.
16:46La Russa: “Scellerata violenza mafiosa”Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha inviato un messaggio di saluto alla commemorazione che si tiene al Palazzo di Giustizia. “Indelebile è in tutti noi il ricordo della scellerata violenza mafiosa che la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 ha colpito al cuore la città di

Firenze e tutta l'Italia con 300 chilogrammi di esplosivo che hanno spezzato vite innocenti, cagionato oltre 40 feriti e deturpato luoghi di arte e di storia. Ma indelebile deve anche essere il ricordo del coraggio e dell'orgoglio con cui a Firenze e in ogni altro luogo del nostro Paese, nelle Istituzioni così come in ogni ambito della società, l'Italia seppe sconfiggere il ricatto della paura”. 

16:54Sciarra: “Consulta si occupa anche di chi si ravvede”

Sulla criminalità organizzata “l'inasprimento delle misure, a seguito della strage a Capaci, e la ricaduta delle stesse sul regime penitenziario, hanno indotto la Corte a occuparsi anche di recente della condizione di quanti, detenuti per delitti connessi alla criminalità organizzata, avessero avviato un percorso di ravvedimento e reciso i legami con le organizzazioni. Questa strada non è deviazione dal cammino originario - che riconosce la conformità a Costituzione di misure per contrastare la criminalità organizzata - quanto piuttosto un cammino parallelo”. Così il presidente della Consulta Silvana Sciarra.

"Per me che pur non essendovi nata – ha sottolineato ancora –, abito a Firenze da tanti anni, il boato della notte fra il 26 e il 27 maggio del 1993 è stato il segno atroce della mia appartenenza alla città, alla sua storia e al suo valore. Ho sentito di dovere tributare a questa città riconoscenza per la capacità di reagire a una strage odiosa e voglio ribadire ora questo sentimento, che si associa a poche altre parole, legate alla mia esperienza di giudice costituzionale”. 

16:56Cassano: “La strage rivelò la forza dello stato di diritto”“Un avvenimento così tragico, lungi dal produrre una lacerazione tra collettività e istituzioni, è stato rivelatore della forza e della solidità dello Stato di diritto che ha risposto con la lucidità della ragione e il convinto rispetto delle regole, alla spietata strategia mafiosa”. Così il primo presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano intervenendo alla cerimonia al Palazzo di Giustizia.
17:02Il saluto di Mattarella ai familiari delle vittime della strageLa cerimonia al Palazzo di Giustizia si è conclusa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è intervenuto ma durante la commemorazione il Capo dello Stato si è intrattenuto con alcuni parenti delle vittime della strage.