EMANUELE BALDI
Cronaca

Mattei La scelta riformista "Il Pd non era più casa mia Renzi? Il Messi della politica"

L’addio ai dem dell’ex assessore: "Tante scelte del partito mi hanno deluso". Poi punge Nardella: "Errori sullo stadio. E troppe multe non fatte per educare...".

di Emanuele Baldi

"No, questo Pd non è più la mia casa". E se a dirlo è Massimo Mattei (nella foto) – tempra forgiata nelle case del popolo analogiche che furono, quelle dove il partitone rosso era prima incubatrice e poi padre severo – una vita ’a sinistra’, a prescindere, per dirla con Battisti, dalle "discese ardite e dalle risalite" del Pci poi Pds poi Ds poi Pd, val la pena farci una chiacchierata, specie all’indomani della sua adesione ufficiale a Italia Viva dell’amico Matteo Renzi (anche se gli screzi negli non son mancati) di cui è stato anche assessore alla mobilità. Mattei, per certi versi fiorentinissimo, per altri quasi british nell’aplomb di un umorismo caustico e pungente con il quale analizza le faccende di sinistra della città su Facebook, ha una passione mai nascosta per la musica. E allora partiamo così.

Una canzone per raccontare questo suo passaggio dal Pd a Italia Viva?

"Direi ’Nessun rimpianto’ degli 883. Bellissima".

Nessun rimpianto perché coi dem non si trovava più?

"Non è il partito riformista che io credevo potesse diventare, poi certo ci sono alcuni fatti personali che hanno contribuito a questa mia scelta".

Qualche esempio?

"Regionali 2020. Un atteggiamento di chiusura totale nei miei confronti che trovai immeritato. Fu dura, poi mi passò e alla fine rimasi nel partito che era sempre stato la mia vita".

E poi cos’è successo?

"Tante scelte che non ho capito. Anche a livello locale".

Parla della Firenze di Nardella? Cosa non le è piaciuto?

"La vicenda stadio per esempio. Ecco, Renzi aveva già capito che l’Ue non avrebbe dato i fondi del Pnrr, gli altri no. E poi la storia delle centinaia di migliaia di multe agli automobilisti fiorentini. Quando io gestivo l’assessorato al traffico le contravvenzioni avevano un intento educativo, non punitivo per aver superato di 1 kmh il limite (oltre il 5% di tolleranza ndr). Ma se ora mandi le notifiche ai multati dopo mesi vuol dire che l’aspetto pedagogico non c’è, c’è solo quello sanzionatorio. Poi la cacciata della Del Re...".

Scelta frettolosa?

"Non entro nel merito, le nomine sono prerogative del sindaco, ma defenestrare uno dei migliori assessori è stata una cosa non bella. Tutta politica".

Tra un anno si vota

"E io sono pronto ad aiutare Italia Viva insieme a Stefania Saccardi che è una politica di grandissimo valore e a dialogare con le altre forze. Perché penso che con IV al 15% in città il Pd non possa andare da solo. Non vincerebbe al primo turno e forse neanche al secondo perché ora il centrodestra è organizzato".

Si è sentito con Renzi?

"Ci sentiamo spesso, ho fatto una scelta di cuore e non di interesse perché per questa forza riformista ora non è la fase migliore. Ma credo lui sia il Messi della politica. Può avere anche periodi di appannamento, ma insomma, con l’argentino accanto quando decide di giocare è più facile vincere i mondiali...".