PAOLA FICHERA
Cronaca

Firenze, in città c'è Matteo Salvini, ma solo per il sushi

Il vicepremier a pranzo in centro. Bocci: «Non l’ho visto, però...»

Matteo Salvini con alcuni dipendenti del ristorante giapponese Kome di via de’ Benci

Matteo Salvini con alcuni dipendenti del ristorante giapponese Kome di via de’ Benci

Firenze, 2 marzo 2019 - A tradirlo è stata la passione per il sushi. Ieri Matteo Salvini, vicepremier e ministro degli Interni ha deciso di regalarsi una sosta fiorentina con due amici senesi (produttori di vino) e la scelta è caduta sul ristorante giapponese di via de’ Benci. Salvini è arrivato poco prima dell’una e un’ora e mezzo dopo (foto di rito con i cuochi compresa) è andato via. Senza auto blu e senza scorta. Un paio d’ore dopo la foto era già stata pubblicata su Facebook da Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze e titolare del ristorante in questione.

Ufficialmente quello di Salvini è stato un blitz gastronomico fra amici. Niente di politico insomma. Ma è un dato di fatto che – ormai da settimane – il centrodestra fiorentino frigge in attesa di certezze sul nome del candidato civico che la coalizione di centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) sosterrà alle prossime amministrative.

Le voci di possibili incontri romani fra Salvini, Meloni e Tajani rimbombano da giorni. Al momento però, Giorgia Meloni e il presidente Tajani sono in viaggio negli States e non ci sono date per il supervertice sulla candidature toscane (in ballo ci sono anche Prato e Livorno).

Finora il candidato che la Lega ha lanciato (dal palco di una convegno sul sociale a Pisa e a una manifestazione in piazza dei Ciompi domenica scorsa) è il manager di Azimut e presidente della Fondazione Unitalsi, Ubaldo Bocci. E l’ufficio di Bocci è in piazza della Signoria. A quattro passi esatti da via de’ Benci. Facile immaginare che Salvini abbia approfittato dell’occasione per conoscere l’uomo sul quale dovrà scommettere la sua battaglia perché la Lega possa vincere nella città di Renzi.

Dalla Lega toscana e fiorentina nessuna conferma. «Era un pranzo privato, niente di politico» sottolinea la commissaria toscana Susanna Ceccardi. E dal fronte dei consiglieri regionali nessun commento.

Anche Bocci smentisce ogni incontro. Piuttosto insiste nel «richiamo all’unità del centrodestra» e ripete quella che per lui è «condizione indispensabile» per un suo impegno in prima persona: «Sarò il candidato nel momento in cui lo sarò di tutto il centrodestra. E’ questo il dato vero su cui nessuno discute». Aggiunge anche un’altra, divertita, precisazione alla ridda di chiacchiere che si sono scatenate: «Ci sarebbero certe voci che sostengono sarei arrabbiato al punto da ritirarmi. Non è assolutamente vero». E chiude con una risata.