REDAZIONE FIRENZE

Salvini aggredito, gli strappano la camicia e il rosario

E' successo a Pontassieve (Firenze), dove la Lega aveva dovuto annullare un pranzo dopo le minacce rivolte al ristoratore

L'aggressione a Salvini (foto Elisa Tozzi)

L'aggressione a Salvini (foto Elisa Tozzi)

Pontassieve (Firenze), 9 settembre 2020 - Matteo Salvini è stato aggredito a Pontassieve, dove si trovava per la campagna elettorale delle regionali della Toscana, da una donna di 30 anni, congolese, che gli ha strappato la camicia e la catenina dal collo.

Nell'immagine Salvini mostra il rosarioche una donna gli ha strappato di dosso a Pontassieve (fotocronache Germogli)

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La donna è stata identificata dalla polizia e sarà denunciata.

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 #MatteoSalvini pic.twitter.com/rHBPo4qOHg

 

 

Sempre a Pontassieve la Lega aveva annullato ieri il pranzo che era in programma in un locale della zona dopo le minacce ricevute dal ristoratore.

LA RICOSTRUZIONE DELLA QUESTURA

Secondo quanto ricostruito, il leader della Lega è stato strattonato da una giovane che gli ha strappato la camicia e anche la catenina che aveva al collo. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno identificato la giovane in una ventenne originaria del Congo. Accertamenti sono in corso sulla ragazza da parte della Questura che parla di una persona "in evidente stato di alterazione psico-fisica". La giovane, da quanto spiegato, era tra il pubblico che si era radunato per l'arrivo di Salvini. Non si sarebbe trattato di un gesto programmato. In base a quanto emerso dai primi accertamenti, la giovane, che stava tornando a casa dal lavoro, si sarebbe trovata casualmente in mezzo ai sostenitori della Lega che erano intorno a Salvini. A questo punto ne avrebbe approfittato per avvicinarsi al leader della Lega e afferrarlo per la camicia. L'episodio, spiega sempre la polizia, sarebbe del tutto sganciato dalla manifestazione di protesta contro Salvini che pure è in corso a Pontassieve, alla quale stanno partecipando alcune decine di antagonisti.

Lo stesso Salvini si è poi cambiato indossando una camicia donata da una simpatizzante. Nel frattempo in piazza, dove ha sede il Comune di Pontassieve, si erano radunati una decina di contestatori del leader della Lega. Proprio quest'ultimo, però, non ha rinunciato al termine del saluto ai propri sostenitori a scattare un selfie con quest'ultimi.

"NON TEMO PER LA MIA INCOLUMITA'

"Mi dispiace per i lavoratori. Mi spiace per il caseificio Busti nel pisano che dopo la visita mia e di Susanna Ceccardi è stato minacciato, e per altro ha aumentato il fatturato. Però quando la politica entra in fabbrica, entra al ristorante, entra in gelateria, entra in azienda, entra nel caseificio con parole grosse, con insulti e con minacce, sbaglia", ha detto Salvini che ha aggiunto di "non temere per la sua incolumità".

"Io cerco di promuovere il bello della Toscana - ha aggiunto - Mi spiace che qualcuno a sinistra sia rimasto fermo al secolo scorso e quindi che un ristorante di Pontassieve venga minacciato perché osa dare un piatto di pasta a Salvini è bizzarro, come successe a Bagno a Ripoli, come successe alla gelateria di Orbetello. Però la Toscana è altro: la Toscana è arte, è cura, è bellezza, patrimonio, artigianato, è il tempio della libertà di pensiero, è la terra di Dante e di Michelangelo, di Montanelli e della Fallacci, quindi non sono quei tre poveretti a fermare me o la Lega", ha concluso.

"Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no: la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare", dice ancora Salvini. "La cosa bella che mi porto via da Pontassieve - ha aggiunto - non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto 'Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè".

LA CONDANNA DEL PD

"Condanniamo con nettezza l'aggressione avvenuta poco fa ai danni di Matteo Salvini. La Toscana è e deve continuare ad essere terra che si contraddistingue per un dibattito politico corretto e noi vogliamo che tutti possano manifestare liberamente le proprie idee, che si tratti di chi la pensa come noi o diversamente", ha detto Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.

 

LA SOLIDARIETA' DI TORSELLI (FdI) 

"Esprimo profonda solidarietà al leader della Lega, il senatore Matteo Salvini, che oggi è stato aggredito a Pontassieve mentre stava facendo campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Scusaci Matteo se tutte le volte che vieni a Firenze succede questo, ti assicuro che tutti i fiorentini non sono così". E' il commento di Francesco Torselli, capolista di Fratelli d'Italia a Firenze per il Consiglio Regionale, dopo aver appreso di quanto avvenuto questa mattina a Pontassieve. "Ecco qual è la vera faccia della sinistra, in Toscana e non è permesso far parlare un politico della formazione di centro-destra. Tutto ciò è ancora più grave se si considera il fatto che ben due ristoranti sono stati minacciati (uno a Bagno a Ripoli e l'altro ad Arezzo) perché ospitavano un incontro elettorale con il senatore. Esponenti della sinistra radicale hanno avviato una campagna denigratoria nei confronti di questi ristoratori, episodio gravissimo se si considera che questi imprenditori stanno pagando più di altri questa crisi economica. Per la prima volta la Regione Toscana è contendibile tra destra e sinistra ed è emerso un clima d'odio senza precedenti nei confronti del centro-destra".

LE PAROLE DI ROSSI

"Esprimo la mia vicinanza democratica al senatore Salvini per l'episodio di aggressione che ha dovuto subire a Pontassieve. L'esercizio della libertà nel nostro Paese è stato conquistato con la lotta di Liberazione e la Resistenza a cui hanno partecipato migliaia di quelli che Salvini definisce "rossi", addirittura qualificandoli come fascisti" - dice il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi - Non condivido pressoché nessuna delle idee di Salvini ma sono davvero pronto a battermi perché possa esprimerle - aggiunge - A lui ricordo invece che se avessero vinto i fascisti tutta l'Europa si sarebbe trasformata in un immenso campo di concentramento e che diversamente da quello che racconta in giro fascismo e antifascismo non sono cose del passato", conclude.

 

LA CONDANNA DEL MINISTRO DELL'INTERNO 

 

"Il Paese ha bisogno di una campagna elettorale serena, basata su un confronto leale e rispettoso di tutte le posizioni politiche, lontana dalle estremizzazioni dei toni e dei comportamenti. Per questo, ogni forma di violenza e di intolleranza, anche solo verbale, deve essere condannata ed isolata per garantire a tutti i protagonisti delle competizioni elettorali la piena libertà di manifestare il proprio pensiero". Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, esprimendo la sua solidarietà al senatore Matteo Salvini.

 

IL COMMENTO DI SUSANNA CECCARDI

"Mi hanno chiesto se ho paura delle Sardine. Io non ho paura delle piazze ma mi fa tristezza che chi vuole scendere in piazza per manifestare il proprio pensiero come Matteo Salvini debba essere aggredito, che ci sia un clima di odio. Questa non è la Toscana che ho in mente. Ben vengano le Sardine nel Comune che ho amministrato, io ho manifestato tante volte. Ma la vera democrazia si esercita nelle urne". Lo ha detto la candidata del centrodestra a presidente della Toscana, l'europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi, a un comizio elettorale a Borgo San Lorenzo (Firenze), insieme al leader del Carroccio Matteo Salvini.