Firenze, 16 gennaio 2023 - Un parcheggio privato per circa 80 posti auto, nel cuore di Gavinana, tra le vie di Ripoli e Caponsacchi, in un terreno verde che era parte di un vasto podere denominato la Mattonaia risalente addirittura al 1300. Qui, fino a qualche anno fa, abitavano un contadino con la famiglia. C’erano viti, fiori e verdure che lasceranno spazio all’asfalto. Ma le centinaia di residenti del vasto isolato che si affaccia sull’area proprio non ci stanno e hanno deciso di scendere in strada e far sentire la propria voce.
"Giù le mani dal Podere della Mattonaia". E' questo lo slogan che accompagnerà il presidio che ci sarà sotto Palazzo Vecchio lunedì 23 gennaio alle 14 in concomitanza con il consiglio comunale. Stasera invece ci sarà il primo step della mobilitazione con l'assemblea organizzata presso il Circolo delle Vie Nuove alle 21.15. "Chiediamo il supporto di tutto il quartiere e di tutta la città" scrivono gli organizzatori chiamando a raccolta i cittadini. "Purtroppo le azioni giudiziarie e gli appelli alle istituzioni, da soli, non sono più sufficienti a contrastare l'azione del privato. Per questo motivo abbiamo deciso di mobilitarci" prosegue la nota.
La vicenda del podere va avanti dal 2007 tra carte bollate, ricorsi al Tar e veleni. "Abbiamo speso centomila euro per spese legali, ci siamo dovuti difendere da soli - sottolinea il comitato Salva Podere Mattonaia - Questo parcheggio è in palese contrasto con le politiche comunali, volte a salvaguardare la qualità della vita dei propri cittadini e a tutelare l’ambiente". A mandare su tutte le furie gli abitanti sarebbe "la mancanza delle condizioni di sicurezza".
A fine 2021, gli uffici dell’edilizia del Comune hanno rilasciato al proprietario dell’area il permesso di costruire per la realizzazione di un parcheggio, intervento conforme alla disciplina del regolamento urbanistico del 2015 che non classificava quell’area come ‘verde di permeabilità ecologica’, nella quale non è possibile costruire. Fu però inserita la prescrizione di rispettare all’ingresso una distanza minima di 0,90 metri. Distanza che ancora oggi non è rispettata per la presenza di un manufatto con le cassette della posta. Il proprietario però ha rinvenuto che tale manufatto era stato realizzato abusivamente e ha inviato una lettera agli uffici dell’Edilizia per chiedere al Comune di ordinare al condominio la rimozione. La richiesta è stata rigettata ma il privato ha fatto ricorso al Tar. Il giudizio è tuttora pendente.
Il 7 novembre sono quindi partiti i lavori in quanto il proprietario, sottolinea il Comune, ritiene di dover provare solo al momento del collaudo del parcheggio di aver rispettato le prescrizioni (compresa quella della distanza): in caso contrario ripristinerà lo stato dei luoghi.