
Maturità, ci siamo Fra ricordo e incubo "Si chiude il periodo più bello della vita"
di Olga Mugnaini
"Più dell’agitazione ricordo la tristezza. Perché avevo la sensazione che qualcosa stesse finendo, che si stesse per chiudere un periodo della mia vita bello, entusiasmante. Forse sentivo che iniziavo ad entrare nell’età adulta e mi dispiaceva lasciare quegli anni fantastici".
Ancora oggi la notte prima degli esami è una carezza di nostalgia per Stefano Massini, che ripensa con un tenero sorriso al ragazzo che era, esuberante, allegro, già convinto e padrone dei sogni che avrebbe inseguito. Sogni che si sarebbero avverati.
Non è un caso se alla prova orale della maturità classica del mitico liceo Dante, nel 1994, Massini parlasse del suo desiderio di lavorare in teatro. Forse allora solo sperando di diventare quel grande drammaturgo che è adesso: esattamente un anno fa, il 12 giugno 2022, riceveva a New York il Tony Award per il testo teatrale “Lehman Trilogy”, laureandosi quale primo autore italiano a vincere il prestigioso premio statunitense.
Ma anche per te gli esami di maturità saranno stati faticosi, un po’ di paura ci sarà stata...
"Sì certo, avrò studiato come un pazzo, anche perché l’ho sempre fatto e sicuramente avrò passato nottate sui libri. Il Dante poi era un liceo old style, di quelli molto severi. Ma queste cose le ho come rimosse. Mi è rimasto più il ricordo di quel senso di libertà, di voglia di conquistare il mondo, il divertimento con i compagni di liceo...e la consapevolezza che tutto quello non ci sarebbe stato più. Rispetto all’esame vero e proprio, rammento con più angoscia qualche prova all’università".
Quali furono le materie dell’interrogazione orale?
"Portavo italiano e latino. E rammento che a un certo punto la professoressa in commissione membro interno della scuola, disse con orgoglio: “Lui è il nostro allievo che organizza tutte le cose di teatro e che vuole lavorare nella drammaturgia”. Non ho mai dimenticato uno degli altri professori, di quelli un po’ con la puzza sotto al naso, che guardandomi rispose: “La vita vera è fatta di altre cose più serie”. Per fortuna non gli ho dato retta".
Che altro ti viene in mente facendo un salto a quel giugno di 29 anni fa?
"La musica dei Litfiba. Questo sì lo ricordo bene. Erano la colonna sonora di quel periodo della maturità. E ancora non sapevo cosa mi avrebbe riservato il destino, facendo diventare Piero Pelù uno dei miei migliori amici. Ma c’è un altro cantautore che ha segnato quegli anni e che seguivo sempre: Luca Barbarossa e la sua “Portami a ballare” che aveva vinto Sanremo nel 1992... Ma guarda come è curiosa la vita...”
In che senso?
"Proprio adesso sto preparando con Luca Barbarossa uno spettacolo che sta per debuttare e col quale sarò a Fiesole a metà luglio, che si intitola “La verità sull’amore, vi prego”, dove io e lui saremo insieme sulla scena".
Un consiglio per chi farà la maturità oggi?
"Ragazzi, inseguite i vostri sogni, sempre".