PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Maxi perizia sull’alluvione. Via al lavoro degli esperti

La prima fase in partenza: saranno analizzati documenti sulla sicurezza idraulica. L’obiettivo è ottenere le prime risposte entro giugno. Si scaverà fino a 100 anni fa.

Nell’immagine d’archivio la rimozione del fango a Campi dopo l’alluvione del 2023

Nell’immagine d’archivio la rimozione del fango a Campi dopo l’alluvione del 2023

Con il primo acconto versato nei giorni scorsi allo Studio Associato Sipec, ha preso ufficialmente il via la maxi perizia su cui il Comitato ‘Alluvione Campi 2023’ ha puntato fin dall’inizio per capire cosa sia realmente successo nella notte fra il 2 e il 3 novembre 2023, ma anche nei giorni precedenti. Non solo, come ribadito dal presidente Marco Celli il traguardo più ambizioso sarebbe quello di andare anche a ritroso nel tempo, in modo particolare negli ultimi cento anni, in modo da verificare cosa è stato fatto sul territorio e cosa invece no in materia di sicurezza idraulica. Tutto questo grazie alle oltre quattrocento adesioni di cittadini – oltre che membri del comitato – che hanno consentito, con una spesa a testa di 118 euro, di raccogliere i 48.000 necessari per affidare l’incarico.

Sei gli esperti che fanno parte del team: per Sipec Studio Associato, con sede a Sarzana, gli ingegneri Riccardo Marangoni, Simone Ricci e Alessandro Sassi e il geometra Igor Ismari; insieme a loro anche due geologi, dello Studio Negri di Campi, Cinzia Lombardi e Maurizio Negri.

Celli (insieme a lui collaborano Francesca D’Ortenzio e Cinzia Bensi) è reduce fra l’altro, la passata settimana, dall’audizione con la commissione regionale d’inchiesta sull’alluvione. Un impegno a 360 gradi, quindi, con l’obiettivo di vedere concretizzati i primi risultati di questo lavoro tecnico entro il mese di giugno.

"E’ il termine che ci siamo dati – sottolinea il presidente –, i tecnici incaricati sono tutti specialisti nel settore e ci hanno assicurato un lavoro strutturato in più parti. Non possiamo permetterci di finire sott’acqua ogni volta che piove un po’ di più, il riferimento a quanto successo nei giorni scorsi in via Castronella non è casuale. Ma, soprattutto, non si può più continuare a pensare il territorio così come è stato fatto negli ultimi trent’anni". Il primo passo degli esperti sarà la consultazione di tutta una serie di documenti relativi principalmente alla sicurezza idraulica per poi passare, in una seconda fase, a un’indagine più ‘operativa’ del territorio.

"Fra gli obiettivi che i rilievi si pongono, c’è anche quello di arrivare a un modello più preciso possibile che scaturisca dai dati idrometrici degli ultimi anni. Siamo convinti, infatti, che sia fondamentale avere dei numeri a cui fare riferimento". Ma c’è un altro aspetto su cui il comitato vuole puntare l’attenzione ed è quello di "una maggiore formazione dei cittadini in caso di emergenze meteo, anche questa fondamentale".

Pier Francesco Nesti