REDAZIONE FIRENZE

Maxicanone da 6mila euro La Regione non fa sconti "C’è il credito d’imposta"

Il titolare dell’Alinari Caffè: "Sono deluso, in 24 anni ho sempre pagato". Il dirigente dell’Ente pubblico: "Stiamo valutando come modificare i contratti".

Ha chiesto uno sconto, dopo 24 anni di affitto pagato regolarmente, ma la Regione, proprietaria dell’immobile, ha detto no. Pasquale Buono, titolare insieme al fratello dell’Alinari Cafè in Largo Alinari, non nasconde la difficoltà del momento. Paga oltre 6mila euro di affitto al mese, ma a causa della pandemia è stato quattro mesi senza incassare niente. Nel frattempo, ha anticipato stipendi e tfr ai suoi dipendenti e non ha mai smesso di pagare il canone di locazione. Il bar ha riaperto, ma non è più come prima. "Mancano i turisti, mancano anche gli stessi dipendenti della Regione, che ancora lavorano in smartworking e che prima della pandemia venivano qui a fare colazioni e pranzi", sottolinea Buono. Nonostante la riapertura, il calo di fatturato resta pesante, è del 70% rispetto al periodo pre-Covid.

"Così, per riuscire a pagare qualche debito con i fornitori – afferma Buono – ho provato a chiedere alla Regione, proprietaria del Palazzo Cerretani, dove ho il bar, uno sconto sul canone di locazione. Anche un 10% sarebbe andato bene. Invece ha risposto no. Non sono arrabbiato, sono deluso. Mi aspettavo che venissero incontro alle attività commerciali del centro, oltre una decina quelle che, come me, hanno il fondo in quell’immobile".

In Prefettura a metà giugno è stato istituto un tavolo proprio per cercare di incentivare la rinegoziazione dei canoni delle attività commerciali, soprattutto quelle del centro, con linee guida che suggeriscono ai proprietari riduzioni anche fino al 40% dell’affitto. A sottoscrivere il protocollo, tra gli altri, Comune di Firenze e Città metropolitana, la Camera di commercio, le associazioni di categoria. Ma mentre si sprecano gli appelli ai privati perché vengano incontro ai loro inquilini, un ente pubblico, la Regione, non intende abbassare il canone, ricordando, però, nella pec di risposta all’imprenditore, che esiste comunque il credito d’imposta del 60% relativo all’affitto di marzo. "Una misura, però, del tutto inutile perché il problema è che per quattro mesi non si è fatturato e non abbiamo liquidità", fa presente il titolare del bar.

Allora, cosa farà? "Continuerò a pagare l’affitto, e se non ci riesco piuttosto andrò a chiedere l’elemosina. Meno male che abbiamo ricominciato, anche se poco, a lavorare. Dobbiamo resistere, almeno per altri due mesi – conclude – augurandoci che i contagi non risalgano, altrimenti sarebbe un disastro".

Sulla vicenda interviene il vice presidente del Consiglio regionale, Marco Stella. "Il pubblico chiede al privato di fare un sacrificio per venire incontro alle attività commerciali, in pesante crisi, e invece è poi il pubblico che questo sacrificio non lo fa. E’ inaccettabile. Per questo chiediamo alla Regione l’azzeramento del canone per i mesi di chiusura delle attività e di scontarlo al 50% da giugno a dicembre 2020".

Risponde il dirigente della Regione, Paolo Pantuliano: "Ci stanno arrivando molte richieste di riduzione del canone da tutta la Toscana, ma ciò significa dover modificare diverse decine di contratti e anche il bilancio della Regione. Per questo stiamo aspettando di capire come si evolverà la situazione dal punto di vista dell’andamento del virus, poi decideremo come intervenire. Entro metà settembre convocheremo tutti gli inquilini in videoconferenza per fare con loro il punto. Assicuriamo che in questa fase, per chi non riuscirà a pagare il canone o lo pagherà in misura ridotta, non invieremo né solleciti né ingiunzioni".

mo.pi.