Nei prossimi due anni gli ospedali fiorentini perderanno 50 medici specialisti. La stima è del sindacato Anaao Assomed che ha elaborato i dati del piano del personale della Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia e Empoli), stilato sulla base delle indicazioni della Regione. Nel 2025 sono previste in particolare 180 cessazioni con 157 assunzioni fra gli specialisti ospedalieri, numeri che si ripeteranno anche nel 2026 arrivando ad una differenza complessiva di 46 medici nel biennio (314 assunzioni previste a fronte di 360 uscite).
"Ma bisogna considerare anche altri numeri – spiega il segretario regionale dell’Anaao Assomed, Gerardo Anastasio – Nel piano bisogna calcolare anche dimissioni e rinunce, quindi complessivamente i medici che mancheranno al termine del biennio saranno un centinaio in tutta l’Asl Toscana centro". Firenze pesa circa la metà e dunque "saranno una cinquantina quelli di cui gli ospedali dovranno fare a meno", continua Anastasio, con l’eccezione di Careggi che invece fra 2025 e 2026 non perderà nessuno.
"Con questa prospettiva i medici saranno costretti a fare ancora attività aggiuntiva, con un aggravio della spesa sanitaria – insiste il segretario Anaao Assomed – Arriviamo alla cosiddetta gobba pensionistica che avevamo preannunciato anni fa. Dal 2027 la situazione dovrebbe migliorare, intanto però bisogna affrontare il presente e l’immediato futuro".
I problemi principali, come negli ultimi anni, ci saranno soprattutto nei pronto soccorso e per la chirurgia, perché i più giovani si tengono sempre più alla larga proprio dalla chirurgia generale e dalla specializzazione di medicina e chirurgia d’urgenza. I posti adesso ci sarebbero, visto che con il Covid sono state aumentate le borse per la specializzazione, a mancare sono invece i candidati.
"Gli stipendi bassi e le condizioni di lavoro sono i due problemi principali che bisogna affrontare – spiega ancora Anastasio – Uno specializzando a Firenze prende 1200 euro al mese, come può pensare di mantenersi da solo senza l’aiuto della famiglia? Dobbiamo modificare prima di tutto l’inquadramento dei giovani garantendo loro contratti di formazione lavoro che forniscono maggiori coperture. Inoltre servono una maggiore flessibilità di orario e un turnover oltre il cento per cento per migliorare i turni di lavoro e quindi le condizioni complessive. Sono battaglie che portiamo avanti a livello nazionale, mentre a livello regionale, dove è stato fatto qualcosa per migliorare la situazione, come i concorsi aperti agli specializzandi, sarebbe opportuno estendere l’accordo sul tutoraggio che c’è per Careggi. Funziona e motiva i giovani medici perché l’attività è riconosciuta e retribuita, anche se non con cifre elevate".
Leonardo Biagiotti