Anche i benefici dell’attività fisica come forma di prevenzione e terapia cambiano se a praticarla sono gli uomini o le donne. "Applicando la medicina di genere alla riabilitazione cardiovascolare, notiamo numerose differenze tra i due sessi – spiega la dottoressa Maria Cristina Pasqualetto" cardiologa ed esperta nell’utilizzo delle innovazioni tecnologiche in ambito cardiologico sia diagnostiche che terapeutiche, in forza a Synlab -. "Anche dopo un evento acuto, le donne sono più reticenti rispetto agli uomini ad accettare l’esercizio fisico come soluzione riabilitativa: hanno un carico di lavoro quotidiano diverso, spesso si devono occupare di genitori anziani o figli piccoli, impegni che le tengono lontane dal poter accettare un’attività fisica costante".
L’intelligenza artificiale può aiutare in tal senso, ha spiegato la dottoressa insieme agli esperti a confronto nel panel ’La cura intelligente’ ospitato a Zoo Hub curato da Synlab per ’L’Eredità delle donne’, con la partecipazione anche di Darya Majidi, imprenditrice digitale italo-iraniana. "L’Ia ci può fornire elementi più limitati dal punto di vista della ricerca scientifica, ma che ci danno un’ottica vasta e personalizzabile, nonché orientabile in base al genere" sottolinea Pasqualetto. La stessa attività fisica non va bene per tutti, varia da uomo a donna e anche da donna a donna. "Il fai da te comporta spesso il farsi male oppure abbandonare dopo poco tempo. Bisogna affidarsi a professionisti del settore". Il primo nemico da combattere è la sedentarietà, forte fattore di rischio al pari del tabagismo, dell’obesità, della colesterolemia.
"Anche la menopausa è un fattore aggiuntivo: fa calare questi ormoni che proteggono da ipertensione e ipercolesterolemia". Come e quanto muoversi? "Almeno 150 minuti a settimana in maniera moderata. Basta anche una camminata veloce. Più mi alleno, più mi vedo meglio e aumenta la mia autostima". L’attività fisica poi rallenta l’invecchiamento, migliora le funzionalità cognitive e la resistenza dell’apparato muscolo scheletrico, arma vincente anche contro l’osteoporosi. "La medicina di genere sta finalmente entrando nel mondo scientifico, seppur tardivamente con l’introduzione nelle ultime linee guida anche di questo aspetto".
Manuela Plastina