SAN ROMANO
Cronaca

Medico in campo, l’obbligo è vicino: "La piccola vittoria del mio Mattia"

Sandro Giani, padre del calciatore morto: "Non commento il ricorso. Sono felice per la proposta della Lega"

Medico in campo,  l’obbligo è vicino: "La piccola vittoria del mio Mattia"

Medico in campo, l’obbligo è vicino: "La piccola vittoria del mio Mattia"

di Gabriele Nuti

(Pisa)

"Una piccola vittoria nel nome di Mattia". Sono le parole di Sandro Giani, padre del calciatore morto la mattina del 15 aprile scorso dopo il malore accusato il giorno precedente al minuto quindici della partita tra Lanciotto Campi e Castelfiorentino. Allo stadio di Campi Bisenzio, come aveva sostenuto da subito lo stesso padre del calciatore e riscontrato dall’arbitro nel referto della partita, non c’erano nè l’ambulanza nè un medico. Dopo la tragedia di Mattia il comitato regionale della Figc Toscana si è mosso a livello regionale e nazionale per cambiare il regolamento.

"Dal prossimo campionato di Eccellenza se non ci sarà l’ambulanza o un medico a bordo campo l’arbitro non potrà far iniziare la partita", è la proposta di Paolo Mangini, presidente del Comitato toscano Lega nazionale dilettanti. Mangini ha chiesto il cambio del regolamento al consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti che si è riunito l’altro giorno a Roma. Il via libera definitivo alla proposta non c’è ancora, ma tutti si sono detti concordi e si tratta solo di completare l’iter.

"Sono contento di questa iniziativa del Comitato regionale della Figc e del suo presidente – il commento di Sandro Giani – Ripeto, è una piccola vittoria nel nome e nel ricordo di Mattia. Altre notizie di questi giorni non le voglio commentare". Il padre del ventiseienne di San Miniato morto dopo aver avuto un malore in campo non aggiunge altro. Non vuol aggiungere altro sulla decisione della Corte sportiva d’appello territoriale di accogliere il ricorso presentato dal Lanciotto Campi riducendo la sanzione da 400 a 70 euro per la mancanza dell’ambulanza e del medico a bordo campo durante la gara Lanciotto Campi-Castelfiorentino del 14 aprile, quando Mattia si è sentito male.

Il giorno dopo la morte del figlio Mattia, Sandro Giani aveva annunciato di voler presentare denuncia su quanto accaduto "non per fare del male a qualcuno, ma perché altre vite possano essere salvate". Salvare altre vite. Vite di migliaia di ragazzi che ogni fine settimana vestono una maglietta e un paio di pantaloncini e iniziano a correre dietro a un pallone. Questa volta la tragedia ha smosso le coscienze di chi guida il calcio a livello regionale e nazionale.

Non è possibile stabilire se la presenza dell’ambulanza con i soccorritori o del medico a bordo campo avrebbero salvato la vita a Mattia Giani. Sicuramente i soccorsi sarebbero stati più immediati. Anche su questo, comunque, dovrà essere fatta luce con le indagini che sono ancora in corso e che nelle prossime settimane, dopo l’esito delle super perizie richieste dalla procura di Firenze, potrebbero portare a nuovi sviluppi.