FRANCESCA CAMPANA COMPARINI
Cronaca

Medio Oriente, la guerra e il dolore di tutti

L'attacco a Beirut

L'attacco a Beirut

Secondo la rete saudita Al-Arabiya, Muhammad Hussein Sarur, il comandante dell'unità aerea di Hezbollah ucciso dall'esercito israeliano con un attacco mirato a Beirut, era tornato in Libano dallo Yemen solo tre giorni fa, dopo aver comandato i lanci missilistici degli Houthi.

La rete ha pubblicato un documento del 2016 in cui Sarur viene mostrato mentre istruisce il gruppo filoiraniano yemenita su come attaccare l'Arabia Saudita. Al-Hadath, media saudita, ha pubblicato in precedenza foto di lui mentre addestrava gli Houthi a Sanaa, la capitale dello Yemen.

Netanyahu non vuole concedere la tregua richiesta da Usa e Francia, all’attacco di Hezbollah. Ognuno in cuor proprio in queste ore si sta chiedendo se fa bene o se fa male. E quando si vedono le immagini dei civili morti sicuramente la risposta verte più sul “fa male”. Difatti abbiamo ascoltato le parole del democratico presidente turco, Erdogan, che intervenendo all'Assemblea Generale Onu a New York ha affermato: “Come vi fu un'alleanza per fermare Hitler, ora è necessario formare un'alleanza per fermare Netanyahu. Quanto prima devono essere adottate misure di prevenzione”.

Le stesse forse che dovrebbero essere adottate con lui quando fa rinchiudere in carcere liberi giornalisti. Tuttavia mi domando: è proprio vero che Netanyahu sia come Hitler? Al di là del fatto che queste siano a mio parere affermazioni populiste tanto per scuotere gli animi facendo risonare nomi grossi della Storia, io credo che dietro a questo genere di affermazioni che spopolano anche sui social e nel “man” cioè il pensiero diffuso, ci sia un profondo antisemitismo. Non riesco a vederla diversamente.

Perché come può anche l’Occidente (Francia e USA ndr) ritenersi escluso dalla minaccia feroce di Hezbollah, sostenuta dall’Iran in comuna alleanza con gli Houthi e Hamas? Questi sono i nome e cognome del terrorismo internazionale attuale. Come si può non pensare che Netanyahu stia difendendo non soltanto Israele, ma anche indirettamente tutto l’Occidente dalla violenza del terrorismo? Se questo viene attuato dall’America si giustifica e si approva - perché gli americani rappresentano i valori moderni della rivoluzione francese, specialmente quello della libertà - se viene messo in atto da Israele no.

Che differenza c’è tra le bombe sganciate dagli americani su Mosul contro l’Isis facendo 40000 morti e i razzi israeliani su Beirut contro Hezbollah? Lo sterminio del terrorismo consente a noi occidentali buonisti di vivere sereni nelle nostre case. Noi occidentali che pensiamo che il terrorismo si combatta con le tavole rotonde.

Pertanto, c’è solo un profondo antisemitismo, che ha radici estreme, radici storiche, radici inestirpabili. Quelle radici per le quali, come un fiume in piena, esplode una rabbia feroce che converge verso qualcosa, verso quello che viene definito il capro espiatorio. Gli ebrei sono il capro espiatorio della storia, l’agnello sacrificale. Ora come allora. E niente purtroppo riuscirà a cambiare questa di storia. Certamente come ha detto Liliana Segre qualche giorno fa ogni bambino che nasce è un mondo nuovo e proprio i bambini sono le prime vittime innocenti. È dunque motivo di sofferenza per chiunque la morte violenta della guerra.

FRANCESCA CAMPANA COMPARINI