GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Meg stasera in concerto al Glue Si accende la musica elettronica

Meg stasera in concerto al Glue Si accende la musica elettronica

di Giovanni Ballerini

Autrice, cantante e produttrice di grande espressività, Meg ha esplorato molteplici mondi sonori alla ricerca di "nuovi accordi e nuove scale". Con il suo quarto album da solista ’Vesuvia’ e le collaborazioni di Elisa, Emma e della pianista classica Katia Labèque, l’ex vocalist dei 99 Posse si conferma ispirata storyteller elettronica e abbraccia il suo pubblico con intensità. Stasera dalle 22 è in concerto al Glue.

Meg, come è organizzato il live?

"In questo tour con me sul palco c’è Marco Fugazza e lo spettacolo è una session musicale non stop. Abbiamo un tavolo sul palco in cui ci sono mixer, sintetizzatori, effetti e pc. E’ come se non ci fosse fine a questo flusso magmatico musicale. Ci sarà uno spettacolo luci notevole, una sorta di vulcano luminoso creato da Andrea Amadei, e poi c’è Cipo, un tecnico bravissimo che lavora anche con i Subsonica. Siamo una squadra piccola, ma ognuno lavora in maniera magistrale e l’impatto finale è coinvolgente".

Merito di belle canzoni e ritmi elettronici contagiosi?

"Ho una componente ritmica molto forte, vengo da Napoli in cui il ritmo fa da padrone. Mio padre, oltre a insegnare geografia, è un percussionista: costruiva le percussioni e le suonava e le faceva suonare a tutta la banda quando ci si riuniva a casa".

E lei ha imparato bene?

"E’ stato naturale e, nel momento in cui ho imparato a usare i software musicali, una delle prime cose che mi è piaciuto fare è stato programmare le batterie elettroniche. A seconda del progetto su cui sto lavorando le ritmiche cambiano: le parole e la musica hanno lo stesso valore".

Come le cuce insieme?

"E’ come la tavolozza di un pittore. Se vuoi dipingere la malinconia userai un certo tipo di colori, se invece si tratta di un’opera di passione e rabbia ne userai altri. ’Vesuvia’ aveva bisogno di ritmiche terrose, magmatiche, un’eruzione di note. L’elettronica in questo è molto duttile, hai una scelta di suoni infinita ed è una sensazione gratificante per chi compone. Suoni diversi per creare mondi sonori e un po’ cinematografici. Mi piace pensare alla mia musica come qualcosa che sia anche visiva".