Un viaggio nello spazio e nel tempo, in bilico fra i ricordi del cuore e la verità del presente. L’artista indiano-britannico Kalpesh Lathigra, fotografo documentarista, con le sue immagini indaga il concetto di ‘casa’, nel precario equilibrio tra identità ed eredità, fra i ritmi del quartiere della periferia est di Londra, Forest Gate, dove è nato nel 1971; e i colori della sua terra d’origine, l’India.
Nasce così la sua mostra "Memoire Temporelle", fino al 21 aprile alla galleria Rifugio Digitale, a cura di Irene Alison e Paolo Cagnacci. Lathigra compie un cammino a ritroso lungo il filo della propria cultura ancestrale, la stessa di milioni di immigrati di seconda generazione: "La mia attrazione per l’India deriva dalla nostalgia per qualcosa che non ho mai veramente vissuto - racconta Kalpesh Lathigra - . Forse è un senso di appartenenza che sta scritto nel sangue e nella pelle".
Ecco gli scatti nei mercati, tra vacche sacre e lottatori a petto nudo, ballerini di break dance e venditori di melograni: "Sono i suoi frammenti dell’idea di India che ha dentro di sé - spiegano i curatori -, e allo stesso tempo l’esplorazione di un Paese a cui è legato da una relazione indissolubile. E nell’orizzonte di Bombay,dove la linea tra il cielo e il mare si fa incerta e sfumata, tra lo smog e la bruma, i suoi occhi si velano di malinconia".
Olga Mugnaini