
Il Memoriale delle Deportazioni
Firenze, 11 aprile 2025 - Si è concluso al Memoriale delle deportazioni il viaggio della Memoria di quattro giorni di 81 studenti toscani. Organizzato dalla Regione Toscana, insieme alla Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza - Luoghi della Memoria Toscana, il viaggio ha fatto tappa nei luoghi delle deportazioni dall'Italia. Un percorso di quattro giorni che si è concluso oggi, si spiega in una nota, e che ha portato le ragazze e i ragazzi a conoscere i siti del nostro Paese dove si è concretizzato l'orrore nazifascista - dal campo di concentramento di Fossoli a quello anche di sterminio della Risiera di San Sabba a Trieste. "Anche nel nostro Paese il fascismo, con il nazismo, aveva costruito luoghi di distruzione e di morte - ha sottolineato il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha portato il suo saluto agli studenti e alle studentesse -. Gli anticorpi affinché ciò non accada più si formano anche facendo conoscere ai giovani questi luoghi e l'orrore di cui furono teatro. Oggi al Memoriale di Firenze i ragazzi hanno ricomposto le idee germogliate in questi giorni di viaggio e le hanno espresse: l'obiettivo è che trasmettano poi ai loro coetanei la loro esperienza e quello che ne hanno tratto, affinché le nuove generazioni sappiamo che cosa sono stati il nazismo e il fascismo e possano dire mai più". Ad accompagnare gli studenti e le studentesse nella quattro giorni di viaggio, che ha preso il via lunedì 7 aprile, una testimone d'eccezione: Andra Bucci, sopravvissuta alla Shoah. "Consentire a ragazze e ragazzi di fare un'esperienza come questa significa passare dalle mani di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle e visto con i propri occhi l'orrore del periodo nazifascista il testimone della Memoria - afferma l'assessora all'istruzione e alla cultura della Memoria Alessandra Nardini, che ha preso parte all'intero viaggio -. Una memoria che deve mantenersi viva, essere un vaccino capace di rafforzare i nostri anticorpi antifascisti per consentirci di riconoscere e non sottovalutare i pericoli del nostro tempo, come i rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo, con i saluti romani o quei simboli, come ad esempio le svastiche, che troppo spesso tornano ad imbrattare lapidi e monumenti; la Memoria ci consente anche di impedire che trovino terreno fertile i tentativi, vergognosi, di riscrivere o negare la storia".