Compiobbi (Firenze), 21 settembre 2020 - Le signore chiudono gli ombrelli, corrono a rifugiarsi nel circolo La Pace: nel ripararsi da uno scroscio di pioggia improvviso, sembrano quasi dimenticare che entrare in una Casa del Popolo per andare a messa non è cosa così consueta. Ma nella chiesetta di Quintole, piove. Ed ecco allora la soluzione improvvisata.
Le persone attraversano il corridoio le cui pareti sono piene di fogli: ricordano che la sera in quelle stanze ci sarà la sagra del tortello, ospitano volantini elettorali monopartitici e anche le copie dell’articolo de La Nazione di qualche giorno fa che annunciava che da questa domenica la messa sarebbe stata celebrata proprio lì, nel circolo di Compiobbi.
Qualcuno fa il segno della croce entrando nella sala degli eventi della Casa del Popolo dove sedie e tavolini da bar sono stati sistemati in modo da accogliere i fedeli nel rispetto delle distanze. Don Lorenzo Paolino, accompagnato dal suo diacono, si veste e prepara le ultime cose sul tavolo diventato un altare su cui è sistemata un’immagine di Maria. Sono le 8,30 in punto: la messa domenicale di Compiobbi può cominciare. La liturgia fa presto dimenticare l’anomalia di una eucaristia celebrata in una Casa del Popolo.
Il sacerdote preferisce non parlare con noi giornalisti, arrivati per raccontare un evento particolare, simbolo di accoglienza di una fede religiosa in un luogo che – come sottolineato dalla presidente del circolo Arci Oriana Nistri – è aperto a tutta la comunità di Compiobbi, inclusi i fedeli. Già in passato sono stati ospitati qui incontri e veglie di preghiera. Dire sì alla richiesta del sacerdote di uno spazio in questo particolare periodo, è stato spontaneo. Qualcuno forse è stato infastidito dalle critiche politiche di chi non vede di buon occhio questo connubio che ricorda i film di Peppone e Don Camillo. Ma alla trentina di fedeli, non solo anziani, presenti ieri mattina non sembrava interessare molto: è domenica, c’è la messa, si segue ovunque sia. Le polemiche si lasciano fuori da questa cappella improvvisata. D’altra parte, ricorda la Diocesi di Firenze (sotto la cui egida si trova Compiobbi), non è la prima volta che una celebrazione trova l’ospitalità di un circolo: succede da anni a La Zambra di Sesto Fiorentino, per accogliere i numerosi fedeli di un quartiere molto popolato.
È successo ad Avane, proprio in una Casa del Popolo. Don Paolino aveva bisogno di un luogo dove celebrare la messa, spiegano dalla Diocesi: la chiesa di San Donato a Torri è in una zona collinare disagevole per molti anziani. Da qualche mese veniva utilizzata una cappella sulla via Aretina, ma la necessità di distanziamento anticontagio l’ha resa troppo piccola per le esigenze della comunità. Bisognava trovare un altro posto e don Lorenzo ha ottenuto l’ospitalità del circolo La Pace. Intanto dalla Curia di Firenze promettono: "Stiamo analizzando il caso per individuare una soluzione stabile". Nel frattempo la sala della Casa del Popolo val bene una messa. Manuela Plastina