REDAZIONE FIRENZE

Il cardinale Simoni presiede la messa di Natale in Duomo nell’anniversario del suo arresto. Il messaggio di Papa Francesco

Nella notte di Natale del 1963 fu costretto alla reclusione e ai lavori forzati per quasi 27 anni in Albania. Il Pontefice: “Continua a pregare per me, io lo farò per te”

Firenze, 25 dicembre 2023 – La messa del giorno di Natale stamattina in Cattedrale a Firenze è stata presieduta dal cardinale Ernest Simoni, nell'anniversario del suo arresto avvenuto 60 anni fa in Albania, proprio la notte di Natale. A chiedere al cardinale Simoni di celebrarla è stato l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.

A Simoni, per questa occasione, è arrivato anche un messaggio di Papa Francesco: “Caro fratello, desidero esprimerti la mia vicinanza spirituale nella ricorrenza del 60/mo anniversario del tuo arresto. Grazie per la tua testimonianza, grazie per quanto hai fatto e fai per la Chiesa. Continua a essere icona gioiosa dell'amore di Cristo Buon Pastore, che ha offerto la vita in sacrificio per tutti. Augurandoti un Santo Natale, di cuore ti imparto la mia Benedizione, che volentieri estendo a quanti condividono con te questo momento di grazia. Per favore, continua a pregare per me; io pregherò per te. Preghiamo insieme per la pace nel mondo. Fraternamente, Francesco".

(Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Durante la celebrazione c'è stato anche il saluto di Betori: "Carissimi, ho chiesto al cardinale Ernest Simoni di presiedere quest'oggi la celebrazione eucaristica del giorno di questo Natale. Sessant'anni fa non gli fu possibile celebrare questa santa messa. Nella notte del Natale del 1963 don Ernest Simoni era stato arrestato e condotto nel carcere di Scutari. Iniziava per lui una lunga prigionia, da cui sarebbe stato liberato solo il 5 settembre 1990. Furono quasi ventisette anni di dura reclusione, nei lavori forzati, dalle miniere alle fogne, in un regime carcerario durissimo, causa di pesanti sofferenze per il corpo ma che non ha piegato lo spirito di don Ernest, rimasto fedele a Cristo e alla Chiesa, coraggioso al punto di continuare a svolgere il suo ministero anche nel carcere. La Chiesa, nella persona di Papa Francesco, ha dato un alto riconoscimento a questa invitta fedeltà, creando cardinale questo testimone della fede. La nostra Chiesa fiorentina è orgogliosa di averlo potuto accogliere e questa Cattedrale di annoverarlo tra i suoi canonici”.