ROSSELLA CONTE
Cronaca

Firenze. Doppio colpo in un mese, il messaggio ai ladri: "Non siamo il vostro bancomat"

Il cartello del titolare del bar di via della Villa Demidoff dopo il furto: "Adesso non lasciamo più nemmeno gli spiccioli"

Marzio Maretti davanti al cartello affisso sulla porta

Marzio Maretti davanti al cartello affisso sulla porta

Firenze, 11 gennaio 2023 - E' stato vittima di due furti nell'arco di un mese e mezzo e da settimane oramai non riesce a chiudere occhio. “La paura che possano tornare è tanta”, sottolinea Marzio Maretti, titolare del Bar Il Gatto Bianco che ha inaugurato quasi un anno fa in via della Villa Demidoff ed è stato visitato tra novembre e dicembre per due volte dai ladri. Maretti allora ha deciso di lasciare un messaggio agli ospiti indesiderati: “Carissimo, adesso non lasciamo più nemmeno gli spiccioli. Siamo stanchi di essere il tuo bancomat” si legge sul cartello. 

La scritta, nero su bianco, è accompagnata dall'immagine di un ladro che si fa strada con una torcia e scappa con il bottino nel sacco. “Noi non ne possiamo veramente più, siamo demoralizzati. I rincari delle utenze, delle materie prime, i sacrifici per ripartire dopo la pandemia. Siamo qui dalla mattina alla sera per guadagnare pochi spiccioli e non ci meritiamo tutto questo” si sfoga il titolare.

L'ultimo colpo il 30 dicembre per mano dello stesso uomo che si era già intrufolato all'interno del suo locale il 13 novembre. Dalle immagini del sistema di video sorveglianza il modus operandi è chiaro: con un piede di porco il malvivente ha forzato la porta di ingresso e, ad allarme in funzione, è entrato dirigendosi direttamente alle casse.

“Conosceva già lo spazio. Ha preso circa cento euro di monete ed è scappato. Questa volta gli ho lasciato la chiave in modo che non mi danneggiasse la cassa come l'altra volta”, prosegue Maretti. L'uomo, al momento non identificato, alle 3.19 della notte tra il 12 e il 13 novembre, sempre con un piede di porco, aveva forzato la stessa porta e, coperto da una mascherina e da un cappuccio, dopo essersi guardato intorno, aveva messo da parte il bottino per poi dileguarsi.

“I poliziotti sono venuti a casa nostra alle sei del mattino, sono stati avvertiti da un residente che passava di lì e ha notato che il locale era aperto – racconta il titolare -. E' assurdo quanto successo, questa zona non è per niente sicura. C'è bisogno di più controlli”. Oltre al danno da circa 1000 euro, sottolinea il titolare, “c'è quello relativo ai lavori per mettere in sicurezza il portone e il tempo che abbiamo perso”. “Non è vita questa – conclude Maretti -, noi vorremmo solo lavorare. In questo modo, è veramente dura. Anche perché non ci sentiamo più sicuri, abbiamo paura che possa riaccadere".