
Il presidio dei lavoratori metalmeccanici e sindacati di fronte la Leonardo (Germogli)
Hanno incrociato le braccia per 4 ore e mezzo con presidio di fronte ai cancelli dello stabilimento. Sono i lavoratori metalmeccanici della Leonardo – Finmeccanica. L’agitazione, proclamata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, si inserisce nel ciclo di iniziative di protesta relative alla mobilitazione con cui i sindacati confederali di settore chiedono la riapertura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai molti mesi fa. Sindacati che sono in rotta con l’associazione delle controparti datoriali Federmeccanica, di cui Leonardo è l’azienda più grande per fatturato, "per il suo rifiuto – spiegano dalla Fiom Cgil - di discutere le proposte dei lavoratori. E’ inutile negare che quello che stiamo vivendo è un contesto molto delicato, ormai siamo già a oltre 30 ore di sciopero e chiediamo la riapertura del tavolo di trattativa per superare la fase di stallo che da troppo tempo contraddistingue il nostro lavoro. Non stiamo qui per divertirci, significa perdere salario per rivendicarne un altro pezzetto".
Gli fa eco Cesare Capuccini, delegato Fiom: "Questa è la quarta sessione di sciopero per il rinnovo del contratto nazionale che ormai è scaduto da quasi un anno ed è importante che l’azienda capisca l’importanza del suo rinnovo". Per poi entrare nel dettaglio della protesta: "Federmeccanica ha deciso, unilateralmente, di rompere il tavolo delle trattative presentando una loro contropiattaforma a fronte di quella elaborata dal basso". I lavoratori hanno le idee chiare e non le mandano a dire dietro: "La trattativa deve essere riaperta e deve essere discussa la piattaforma che abbiamo presentato noi". Capuccini poi illustra quali sono le principali richieste: un aumento di 280 euro lordi al mese nel triennio e l’inizio di un percorso di valutazione della riduzione dell’orario di lavoro.
"Va salvaguardo il potere d’acquisto dei lavoratori – aggiunge -, eroso in modo particolare negli ultimi anni". Buona anche la percentuale di chi ha aderito allo sciopero, attestata oltre il 70 per cento. "La passata settimana - conclude – ne avevamo proclamato uno per scaglioni, ovvero ci eravamo divisi in base al cognome di ognuno di noi, e un altro è già previsto per i prossimi giorni. Ma non escludiamo di organizzare altre forme di protesta se la trattativa non sarà riaperta". Nelle stesse ore, a Pistoia, un corteo – con sciopero – dei lavoratori Hitachi: anche questa un’iniziativa messa in campo da Fim-Fiom-Uilm nella mobilitazione per il rinnovo del Contratto metalmeccanici.