Firenze, 21 gennaio 2025 – Inizia a prendere forma il progetto per il metrotram che dovrà collegare Prato a Firenze, ma nella sostanza i finanziamenti e i tempi restano un'incognita. La Regione Toscana, come promesso già la scorsa primavera dal presidente Eugenio Giani, ha depositato al ministero dei Trasporti il progetto per accedere al bando specifico in scadenza il 31 gennaio. E per massimizzare le chance di successo ha scorporato un primo lotto che partendo dalla stazione di Prato Centrale giunge fino a Campi Bisenzio all'altezza di villa Montalvo.
Costo dell'operazione: poco meno di 500 milioni. Se i soldi arriveranno velocemente la speranza sarebbe di arrivare entro il 2030 ad avere il mezzo in funzione. Diversamente servirà un piano alternativo.
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Giani spinge sull'ottimismo: "Ci siamo, partiamo - dichiara il governatore - il metrotram porterà il trasporto pubblico su ferro nella Piana fiorentina perché, una volta realizzato anche il secondo lotto, giungerà fino a Peretola per connettersi con la linea 2 della tramvia di Firenze. È una rivoluzione, una trasformazione epocale del trasporto pubblico nella realtà di FiPo ovvero di Firenze, Prato che insieme anche ai comuni della Piana e a Bagno a Ripoli, dove si sta costruendo un'altra linea della tramvia, rappresentano la quinta città in Italia per numero di abitanti".
Il progetto del metrotram conta di attrarre in questo suo primo tratto 70 mila passeggeri in media nei giorni feriali, grazie a un percorso che dalla stazione centrale di Prato si svilupperà in direzione viale della Repubblica, museo Pecci, per proseguire verso il Macrolotto e Campi Bisenzio con 13 fermate e un tempo di percorrenza stimato in 20-25 minuti. Numeri che fanno dell'infrastruttura il piatto forte dei progetti sui quali la Regione chiederà una mano al dicastero retto da Matteo Salvini.
Le opere che Giani vorrebbe realizzare comprendono anche l'allungamento della tramvia a Firenze da Careggi al Meyer e la linea 4 in direzione di Campi. Dal responso del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dipenderà buona parte del destino dell'opera, ma Giani nutre fiducia: "Se abbiamo subito i finanziamenti per partire, possiamo pensare di fare i lavori nella prossima legislatura, porci l'obiettivo del 2030 è realistico - avverte - se invece i fondi che arrivano sono più rarefatti, è evidente che questo si riflette sulle tempistiche".