"C’è vita fuori dal sistema solare? Troviamoci tra 20 anni e riparliamone. Penso che potremo avere una risposta, con le nuove tecnologie si possono osservare le atmosfere dei pianeti solari e andare a identificare possibili tracce di vita. Le tecnologie ci sono, si tratta di andare avanti". Il professor Michael Mayor, Nobel per la fisica nel 2019, ha le idee chiare sul fatto che, grazie alla tecnologia, si possono fare ancora tante scoperte nel mondo della scienza. Stavolta non è stato tempo di annunci, come quando il 6 ottobre 1995 annunciò proprio a Firenze la rivelazione del primo pianeta extrasolare in orbita attorno a una stella simile al Sole. Ma a Firenze Mayor prova sempre grandi emozioni. In città è ufficialmente ospite d’onore al convegno organizzato dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Logico dunque che ricevere pure le Chiavi della città di Firenze, a 28 anni da quel meraviglioso annuncio deve avergli fatto venire i brividi sulla pelle proprio nel ricordo di ciò che fu: "Sì, è un grande piacere", confessa prima di ricevere la riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte della città dal sindaco Dario Nardella. Nella pergamena del riconoscimento si trova la motivazione: "Al professor Michel Mayor, per la sensazionale scoperta del primo pianeta extrasolare della storia, per gli eccezionali meriti scientifici e i risultati raggiunti nel suo pluriennale lavoro di ricerca che ha aperto nuove prospettive, cambiando per sempre il nostro modo di vedere il cosmo, con straordinarie implicazioni scientifiche e ricadute antropologiche", si legge. Lui, in perfetto inglese, è abituato ai premi ma da qui molto è partito e quindi è un po’ come tornare al 1995. "Mayor è uno dei più grandi scienziati al mondo", afferma Nardella. Un abbraccio, una visita alla sala delle carte geografiche di Palazzo Vecchio. Alla ricerca (entrambi) di nuove emozioni, stimoli, obiettivi. È il bello dei personaggi pubblici: non ci si può mai fermare.
Niccolò Gramigni