REDAZIONE FIRENZE

"Mettiamo al centro i poveri". L’appello dell’arcivescovo

Gambelli riceve il Pallio: "Cura e attenzione per la dignità di ogni persona"

Il nunzio Petar Rajic impone il Pallio all’arcivescovo

Il nunzio Petar Rajic impone il Pallio all’arcivescovo

"Invoco su tutti voi la benedizione del Signore perché la bellezza della nostra città possa risplendere nel mondo non solo nei suoi monumenti, ma soprattutto nei suoi cittadini per far fiorire un vero umanesimo che metta al centro la cura e l’attenzione per la dignità di ogni persona umana, in particolare quella dei poveri e degli esclusi". Con queste parole, l’arcivescovo Gherardo Gambelli ha concluso la messa dell’imposizione del Pallio, il paramento liturgico proprio dei metropoliti, per mano del nunzio apostolico in Italia, monsignor Petar Rajic, ieri pomeriggio in Cattedrale, presenti i vescovi di Fiesole, Stefano Manetti, di Arezzo, Andrea Migliavacca, di Prato, Giovanni Nerbini, e di Massa Marittima, Carlo Ciattini, con l’arcivescovo emerito cardinale Giuseppe Betori e il cardinale Ernest Simoni. Il Pallio, ha detto l’arcivescovo Gherardo "è simbolo del nostro vincolo di comunione con la Chiesa di Roma e della missione di essere a servizio della provincia ecclesiastica composta dalle altre Diocesi suffraganee. Nove anni fa, Papa Francesco in questa cattedrale, in occasione del convegno nazionale della Chiesa italiana utilizzò una bella immagine: “Ai vescovi chiedo di essere pastori. Sarà la gente, il vostro gregge, a sostenervi“. In questi primi mesi del mio ministero episcopale ho già fatto esperienza varie volte di questo grande e provvidenziale sostegno".

Duccio Moschella