REDAZIONE FIRENZE

Mezzi pubblici in crisi: "La Vacs? Deve decollare. Troppi bus in trappola. Ora più preferenziali"

L’esperto in economia dei trasporti: "C’è una forte diffidenza verso il Tpl. Un bilancio sull’ultima tratta? Arriverà a ottobre, è una linea fondamentale".

Vagoni semi deserti per la Variante centro storico, nuovo prolungamento della T2

Vagoni semi deserti per la Variante centro storico, nuovo prolungamento della T2

Anche se il trasporto pubblico, oggi, resta una delle migliori scelte per muoversi in città – nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità – sono ancora tante le persone che decidono di spostarsi con il proprio mezzo, ingolfando così le strade fiorentine. "C’è una forte diffidenza verso il Tpl. Bisogna realizzare più corsie preferenziali", la ricetta dell’ingegner Luigi Costalli, esperto di tecnica ed economia dei trasporti, con esperienza internazionale. E attualmente sta anche lavorando alla tramvia di Palermo.

Ingegnere, perché i cittadini stentano a servirsi del mezzo pubblico?

"E’ un retaggio storico: il Tpl è associato a un servizio di bassa qualità. Però credo che in questo momento le scelte degli utenti siano molto razionali. Se si considera la tramvia, dove si viaggia comodi e dove c’è la certezza del viaggio, il mezzo pubblico diventa prioritario. Il Tpl soffre sulla “gomma“ perché i bus sono in balia del traffico. E in questo modo si perde puntualità e regolarità".

Cosa si può fare per abituare le persone ad utilizzare tramvia e bus?

"Serve un Tpl di qualità che permetta alle persone di arrivare in orario in ufficio e agli studenti di essere a scuola prima del suono della campanella. Io sono un convinto assertore delle corsie preferenziali per autobus. E credo anche che il centro vada decongestionato dalle macchine, pensando, quando saranno completate tutte le linee tramviarie, a una sorta di scudo verde, prendendo spunto da Milano. Ahimè devo dire che attualmente non c’è una vera alternativa all’auto, ma bisogna cambiare mentalità".

Lei ha parlato di nuove corsie preferenziali, crede che l’amministrazione comunale debba riorganizare la città per quanto riguarda l’aspetto della mobilità?

"Il Comune sta già lavorando alla riorganizzazione della mobilità ma sono necessari sviluppi infrastrutturali. Finché non saranno ultimate le linee per Bagno a Ripoli e Rovezzano non potremo chiedere ai fiorentini di lasciare a casa l’auto, perché non gli diamo una reale alternativa".

Secondo lei, quando il sistema tram verrà realizzato del tutto sarà possibile utilizzare i mezzi pubblici come avviene nelle altre città europee?

"Credo di sì. In questo momento abbiamo delle pillole di mobilità europea. Parlo ad esempio della linea per Scandicci, a quella per l’aeroporto o per Careggi. Ma anche della variante centro storico..."

Che però ancora non decolla. Lo hanno dimostrato anche alcuni test fatti sul campo da La Nazione.

"Non è possibile fare un bilancio a dieci giorni dall’attivazione. Le somme le potremo tirare a ottobre. Ma ricordiamoci che tra poco più di un mese partirà l’alta stagione, e a Firenze arriveranno milioni di persone".

Crede che la Vacs possa davvero arrivare a trasportare quattro milioni di passeggeri l’anno?

"Lo credo. Con gli attuali 7mila passeggeri al giorno siamo già al 63%. C’è semplicemente bisogno di tempo. Certamente è uno snodo propedeutico che non dovrebbbe essere valutato a sè. Anche se bisogna ammettere che si tratta di un tassello fondamentale per quanto riguarda altre due importanti linee".

AnPassan