ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Carini: "Mi hanno tolto la gioia di lavorare. E ho perso la fiducia nella giustizia"

La reazione del professor Marco Carini, ordinario di urologia: "Sono profondamente amareggiato da tutta la vicenda"

L’urologo Marco Carini per il quale la procura chiede un’interdizione di 12 mesi

Firenze, 28 maggio 2021 - "Mi hanno tolto la gioia di andare al lavoro e la fiducia nella giustizia". Nessuno lo aveva mai visto così. Né gli aveva sentito dire parole tanto amare. Marco Carini, il prof, una delle colonne di Careggi, uno dei nomi più prestigiosi della chirurgia urologica nel nostro Paese, di richiamo per il policlinico fiorentino, ha appena ricevuto quello che a questo punto si aspettava, la misura cautelare interdittiva. Emessa dal gip nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi di medicina.

Carini per un anno non potrà svolgere le funzioni di presidente e di commissario di commissioni di concorso né di quelle per abilitazione scientifica nazionale. Ma potrà continuare a operare, a insegnare, a fare esami. "E questa per me è la cosa più importante, dopo l’inizio di questa inchiesta avevo già deciso di rinunciare", dice il professore ordinario di urologia all’Università di Firenze, il direttore della scuola di specializzazione, che a Careggi è primario del dipartimento oncologico e alla guida dell’urologia oncologica mininvasiva robotica e andrologia.

"Al di là della decisione del giudice, tutta questa vicenda mi ha amareggiato dall’inizio. Ma così tanto, fino al punto di togliermi l’entusiasmo con cui ogni giorno metto il piede a Careggi. Mai lo avrei immaginato", dice Carini, uno dei primi a entrare in reparto. Ogni giorno, all’alba. A visitare i pazienti operati, a dare una pacca sulla spalla a quelli che devono entrare in sala operatoria. Con il codazzo degli studenti, come i primari di una volta. Quelli che insegnano il mestiere anche sul campo e non solo sui libri, con la praticaccia a tutte le ore. Che quando si fa il medico e il chirurgo con la passione vera che va anche oltre il giuramento di Ippocrate, non esistono gli orari né i giorni festivi.

Carini ancora non ha letto l’atto. Lo farà, non ha fretta. "A questo punto non credo di potermi sorprendere, qualsiasi cosa ci sia scritto, qualsiasi motivazione sia addotta: mi aspettavo che sarebbe andata così, diversamente il gip avrebbe dovuto smontare completamente l’impianto accusatorio".

Non solo amareggiato. Chi conosce il prof sa che non si lascia facilmente scoraggiare. "L’ho sempre avuta la fiducia nel lavoro della magistratura, un profondo rispetto per la giustizia che nasce proprio da quello che per me significa giustizia. Ora l’ho veramente persa".

Ha appena compiuto settant’anni, Carini. Non resterà ancora a lungo a Careggi. Ma sta completando il suo percorso, con l’obiettivo di formare una scuola di urologia, che già c’è. "Continuerò a fare lezioni, esami e soprattutto a garantire l’assistenza ai pazienti: sono le cose più importanti per chi fa il mio lavoro", dice. Anche se ripete ancora "mi hanno tolto la gioia".

Sarà ancora lunga la strada verso il processo. Questa è solamente la prima tappa.