
di Ilaria Ulivelli
FIRENZE
Marco ha 16 anni. Da poco è arrivato al centro alcologico di Careggi. Accompagnato dai genitori.
Perché bevi?
"Perché oggi bere è la normalità, se non bevi molto spesso vieni visto come uno che non si sa divertire. E poi perché mi piace la sensazione di quando sono ubriaco".
Puoi descriverla?
"Mi sento in un vortice di emozioni. Felicità e tristezza che si mischiano. Ho tanta voglia di muovermi, non mi piace stare in un punto fermo. Quando ho bevuto faccio cose che normalmente non riesco a fare, come andare a parlare a un gruppo di ragazze".
E’ bello anche quando vai molto oltre?
"Sì, è bello. Eccitante andare oltre i limiti. Superare le proprie paure. Ti dà più sicurezza in te stesso".
Quando hai bevuto la prima volta?
"A dodici anni. A una festa ho comprato dell’alcol con i miei amici".
Che cos’è per te lo sballo?
"Se per sballo si intende la botta derivata da tutte le droghe, io non ne faccio uso, se non l’erba o il fumo. Comunque per me lo sballo è quando voglio prendermi un momento per stirare i nervi e calmarmi anche con i miei amici. Se volessi essere carico, per esempio per andare in discoteca, sicuro punterei allo sballo che può dare una sostanza come la cocaina".
Sai che puoi diventarne dipendente?
"Non puoi essere dipendente dalla prima striscia di coca che ti fai. La persona dipendente ha bisogno della cocaina quando si sveglia per alzarsi dal letto, prima di entrare al lavoro e finito lavoro, quando poi esce con gli amici e chissà come va la serata. E poi il giorno dopo è uguale. Stessa cosa per chi fuma le canne: diventa come fumare le sigarette. Conosco persone che fumano solo le canne ma non fumano le sigarette".
Nella tua famiglia ci sono fumatori, giocatori, persone che bevono molto?
"Sì, mio babbo fuma e beve. Mia mamma invece cucina soltanto molto bene".
L’alcol ti piace?
"Una birra la bevo perché mi piace. I superalcolici per essere ubriaco o almeno brillo".
Cosa bevi?
"Di tutto ma col tempo ho capito quali sono i drink, i vini e i superalcolici che preferisco".
I tuoi amici bevono?
"Credo di aver conosciuto pochissime persone che fossero realmente astemie".
Pensi che questo potrà essere un danno per la tua salute in futuro?
"Sono giovane, c’è tempo. E posso smettere quando voglio. E poi mio nonno è vissuto fino a 90 anni: lui beveva il vino come se fosse acqua".
Cosa vuoi fare da grande?
"Non lo so ancora, certo non sarò uno sbirro. C’è tempo per diventare vecchio e per questi problemi".
Chi è il tuo riferimento?
"Non ho nessun mito, diciamo le persone che mi stanno accanto sono i miei “miti”".
Da chi trai ispirazione?
"Amici, musica, video e dalla strada".
Ti piace la scuola?
"La scuola mi serve per il diploma. A scuola di chi sono io e di che cosa penso non gliene frega nulla. Faccio i fatti miei e non ho problemi".
Ti piace leggere?
"Mi piacerebbe, lo farò quando sarò più vecchio".
Riesci a restare concentrato in classe?
"No, ma neanche l’insegnante mi aiuta a rimanerci. Gli insegnanti che riescono a attirare l’attenzione mia e dei miei compagni sono pochi. Altrimenti noia. Solite cose. Ma scusa, posso farti io una domanda? Ma tu perché mi chidi tutte queste cose? Non hai figli o nipoti? Tu da giovane cosa facevi? Sapevi già che avresti fatto la giornalista?".