REDAZIONE FIRENZE

“Non sapevamo delle intenzioni di nostro figlio”

Uccise la ex moglie e si suicidò. I genitori di Mattia Di Teodoro replicano alla lettera della madre e del padre di Michela Noli

Mattia Di Teodoro, 33 anni, ha ucciso la sua ex moglie Michela Noli, di 31 anni, quindi si è tolto la vita accoltellandosi

Mattia Di Teodoro, 33 anni, ha ucciso la sua ex moglie Michela Noli, di 31 anni, quindi si è tolto la vita accoltellandosi

Firenze, 2 gennaio 2025 – Francesco Paolo Di Teodoro e Lucilla Maddali Bongi, genitori di Mattia Di Teodoro, tramite gli avvocati Domenico Ugo Cecere Palazzo e Matteo Bertinelli, ai sensi della legge sulla stampa sul diritto di rettifica, «precisano che non è vero che il disturbo del loro figlio sia stato tenuto ’gelosamente nascosto’ dalla famiglia. Smentiscono altresì l’affermazione secondo cui il loro figlio ’avrebbe anticipato ai genitori e anche agli amici quali erano le proprie intenzioni e come avrebbe messo in opera il suo progetto criminale spiegandolo nei minimi particolari’ non essendo invero – scrivono in una nota –, mai stati a conoscenza delle intenzioni del loro figlio».

Il riferimento dei Di Teodoro è all’accorata lettera scritta da madre e padre di Michela Noli, uccisa il 15 maggio 2016 dall’ex marito Mattia Di Teodoro che poi si tolse la vita.

Paola Alberti e Massimo Noli, in una battaglia di civiltà, affinchè la loro tragedia non debba accadere ad altri, avevano sostenuto che occorrerebbe introdurre l’obbligo per chi è a conoscenza di possibili intenti criminosi di denunciare e per i medici di «rompere il segreto professionale».

«Soltanto leggendo il verbale delle indagini – è scritto nella lettera dei Noli - siamo venuti a conoscenza del fatto che i genitori e gli amici sapevano che l’ex marito soffriva di disturbo bipolare, per il quale era stato in cura fino all’età di 21 anni, e che fino a quella sera la malattia era stata tenuta gelosamente nascosta. Inoltre i genitori dichiarano che il figlio aveva detto loro quello che voleva fare così come anche gli amici dichiarano che l’ex marito aveva detto loro quali erano le proprie intenzioni e come avrebbe messo in opera il suo progetto criminale. Anche il neuropsicolgo e la psicoterapeuta, che avevano in cura l’ex marito, dichiarano che sapevano della malattia, per la quale era stato in cura dai 16 ai 21 anni, ma che hanno ritenuto opportuno non infrangere il segreto professionale». Ricostruzione questa, come detto, contestata dai Di Teodoro.