Firenze, 31 luglio 2018 - I gesuiti ce l’hanno fatta: hanno venduto, dopo un tira-e-molla che sembrava interminabile, il palazzo di via Spaventa di loro proprietà e anche la chiesa annessa. Sfumato l’interessamento dell’Università cinese di Tongji – nonostante vari contatti con la proprietà alla fine ha lasciato cadere l’interesse e non ha concretizzato l’offerta – il palazzo di circa 3.000 metri quadrati di superficie è stato venduto alla società immobiliare Kerdios Palazzo Sensi, che, attivando un progetto in convenzione con il Comune di Firenze, cambierà la destinazione d’uso per realizzare nella struttura appartamenti residenziali per famiglie. La chiesa della Madonna del Buon Consiglio, di circa 600 metri quadrati, è stata invece venduta all’Opera di Santa Croce, che dovrebbe utilizzare gli spazi come deposito di opere e come laboratori di restauro e spazi espositivi. "Si conclude positivamente dopo molti mesi una vicenda umana delicata – commenta sollevato il rappresentante dei gesuiti, padre Ennio Brovedani – È stato importante arrivare ad una soluzione ragionevole in merito al trasferimento dei migranti, che da troppo tempo dimoravano nella struttura in condizioni igienico sanitarie insostenibili".
In effetti intorno all’edificio di via Spaventa era scoppiato un vero e proprio caso nel gennaio 2017, quando fu occupato da un centinaio di somali dopo l’incendio dell’ex mobilificio dell’Osmannoro dove morì il loro connazionale Alì Muse Mohamud. Dopo circa un anno di occupazione abusiva e l’instancabile dialogo tra i padri gesuiti con le istituzioni e gli occupanti, si era arrivati al trasferimento dei somali in altre strutture di accoglienza, grazie alla collaborazione tra Comune di Firenze, Caritas Diocesana, altre associazioni locali e Compagnia di Gesù in Italia. La trattiva aveva conosciuto anche momenti di tensione per il rifiuto di alcuni degli occupanti di trasferirsi, ma l’opera di ricucitura e di mediazione fra le parti alla fine aveva prevalso. Tuttora molti somali continuano a vivere nelle strutture d’accoglienza e negli appartamenti messi loro a disposizione con affitto calmierato. Molti altri hanno scelto invece di partire per il Nord Europa, grazie all’arrivo dei titoli viaggio. Una piccola parte è tornata in Somalia.
Adesso in via Spaventa si volta pagina. "Siamo soddisfatti di come si è conclusa la vicenda – sottolinea il responsabile del progetto della Caritas, Marzio Mori – I ragazzi somali hanno intrapreso un graduale percorso di inserimento che ha portato ad una loro integrazione. Quanto alla struttura, la sua valorizzazione sarà sicuramente un valore aggiunto per la città".
Un valore aggiunto anche per gli ex proprietari. "Questo atto finale di vendita – conferma padre Brovedani – segna un passo importante per lo sviluppo dei progetti sociali e culturali della Compagnia di Gesù, che potrà rafforzare l’accoglienza dei rifugiati nel nuovo centro di via Astalli a Roma e riqualificare la sezione San Luigi della Facoltà teologica di Napoli, luogo impegnato nella formazione del clero e dei laici di molte diocesi dell’Italia meridionale".