di Leonardo Bartoletti
"Ci siamo trovati coinvolti a decisione presa. Abbiamo saputo dalla Prefettura che era stato individuato quel giardino e che sarebbero state installate due tende. Io sono contrario e l’ho già detto. Mi è stata illustrata la difficoltà da parte del Prefetto e non sono state trovate soluzioni alternative". Il sindaco di Pelago, Nicola Povoleri, dice di non essere stato consultato e di essere stato informato a cose fatte in relazione al montaggio di due tende, ciascuna da sei posti, nel giardino Cas che già ospita 42 persone, tutti migranti.
"Sono stato avvisato dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, a cose fatte. Non sono stato consultato, ma soltanto avvisato di una decisione già presa. Come amministrazione comunale abbiamo sempre fatto la nostra parte, ma noi siamo per la dignità delle persone e nel mio comune non voglio vedere persone che vivono in tenda. Anche per questo ci siamo attivati e tra stasera e domattina queste persone saranno spostate in un immobile a Diacceto messo a disposizione dalla parrocchia". Il sindaco Povoleri spiega infatti che nei giorni scorsi ha avviato una vera e propria caccia all’immobile, ottenendo dal parroco di Diacceto don Marcello la disponibilità di una struttura. Oggi le persone sistemate nelle tende - in tutto sei - verranno trasferite e le tende stesse smontate e portate via.
"Noi dal 2015 abbiamo progetti di accoglienza e di integrazione - aggiunge Povoleri - Ma non ritengo umano ed accettabile che sei persone dormano in tenda". Intanto sull questione la comunità pelaghese si divide. Come peraltro è sempre avvenuto in situazioni che vedano l’accoglienza come tema principale. Ci sono, da una parte, quelli che si dicono favorevoli e che - oltretutto - collaborano attivamente a progetti d’integrazione. Ma, dall’altra parte, ci sono anche coloro che sostengono posizioni opposte, ponendo come questione principale quella della sicurezza della comunità.
Il Comune di Pelago, nel corso del tempo, ha attivato persorsi che hanno visto migranti coinvolti in lavori nell’ambito di associazioni di volontariato, di scambio di competenze linguistiche inglese-italiano. In alcuni casi questi ospiti temporanei si sono trasformati in stanziali, riuscendo a trovare lavoro in Valdisieve.