
La presidente Grazia Bellini
La Fondazione Ernesto Balducci compie 30 anni e questo pomeriggio celebra anniversario con un evento di condivisione dal titolo "Percorrere le distanze" che propone mostre, un convegno e musica alla Badia Fiesolana, la chiesa dove padre Ernesto officiava la messa. Presidente Grazia Bellini, di strada la Fondazione ne ha fatta tanta. "In 30 anni abbiamo organizzato convegni, tavole rotonde, mostre, pubblicato riedizioni degli scritti di Balducci e nuove pubblicazioni sempre ispirati dai temi a lui (e a noi) cari". Perché la giornata di oggi si chiama ’Percorrere le distanze’? "Vuol dire accettare, curare l’incontro, riconoscere i diritti, lasciarsi guidare dalla fraternità. È un impegno non solo per questa giornata, ma una direzione per i nostri passi". In questi 30 anni avete incontrato e coinvolto grandi personalità e gente comune, uniti sotto il segno dell’Uomo planetario di balducciana memoria. "Faremo sempre tesoro di chi abbiamo incontrato, ma con lo sguardo sulla strada che sta davanti a noi, per leggere insieme alcune sollecitazioni del nostro tempo, per dare spazio ai germi di speranza nascosti sotto le foglie secche delle nostre abitudini". Quali sono? "Per esempio il progetto Metamorfosi della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Milano che abbiamo abbracciato in questa giornata: alla Badia suoneranno le note del ’Violoncello del mare’, strumento creato col legno delle barche dei migranti di Lampedusa trasformato in musica dai detenuti del carcere di Opera. È dare voce a migranti e carcerati, che di solito voce non hanno. È ascoltare le loro storie e uscire dal monologo che ci racconta quello che già sappiamo. Inoltre premieremo una giovane ricercatrice con il ’Premio per la Pace 2025’. Migrazione, condizioni carcerarie, pace: son temi cari a Balducci. Leggendo i suoi scritti oggi, sono di un’attualità spiazzante. Segni di speranza anche per il futuro". Daniela Giovannetti