Parco delle Cascine, tradizionale luogo di ritrovo della comunità peruviana. Un uomo dalla faccia scaltra e saggia da indio andino. Poche parole, una sentenza: "La sparizione di Kata? Una vendetta". Sicuro? "Una vendetta". Tra peruviani? "Tra peruviani". La comunità, sudamericana ’sa’. C’è un segreto ancora inconfessabile nel passato recente di Miguel Angel Chicllo Romero? Pure ora che la sua piccola, 5 anni, gli è stata portata via? Le voci si rincorrono, serve orientarsi tra depistaggi e dichiarazionitestimonianze attendibili. La svolta può arrivare da lui, deve fare (o ha fatto) i nomi di parenti, forse eclissati, eo amici coinvolti in qualcosa di così pesante da scatenare la vendetta. Dopo il kidnapping ha detto: "E’ a causa di una lite per soldi. La ritrovo io. Abbiamo litigato con altri peruviani (gestivano il racket degli affitti? ndc) per la stanza occupata. Solo loro ce l’hanno con la mia famiglia". Sembrava tutto evidente. Pista indicata, la rivalità interna alla comunità sudamericana. Però neanche le ripetute e lunghe testimonianze dei genitori di Kata (l’ultima giovedì, per otto ore, nella caserma dei Carabinieri di Borgo Ognissanti) risulterebbero esaustive. Né cristalline, per gli inquirenti. Eppure sono stati loro – dice il legale – a chiedere di essere ascoltati dai pm. E il consulente, l’ex generale Giuseppe Garofano, si è detto ’soddisfattissimo’ delle dichiarazioni a pm e carabinieri. Possibile che restino omissioni e punti oscuri sul movente? Il passato di Miguel, qui, non è adamantino, ma non tale da ’spiegare’ un simile affronto. A inizio febbraio 2022 l’arresto per furto di portafoglio e tentato uso della carta di credito. Domiciliari a Quarrata, in una bella casa di parenti. A maggio i carabinieri ci danno un’occhiata: Miguel non c’è. Latitante. A settembre (l’Astor sta per essere occupato) Chicllo è condannato: due anni e mezzo. Lo rintracciano solo la terza settimana di marzo nella casbah di via Maragliano. E’ un ras degli affitti? C’è una rissa, prova a sottrarsi al controllo cambiandosi d’abito con un altro fermato. Finisce a Sollicciano. Ci resta fino a poco dopo il sequestro. Il 6 luglio, il processo d’appello.
giovanni spano