Firenze, 6 giugno 2022 - Questa mattina la ministra della Giustizia Marta Cartabia era a Firenze, a Palazzo Vecchio, per partecipare al convegno 'Dinamiche della società civile e attualità del diritto' organizzato dalla casa editrice Giuffre' Francis Lefebvre per la presentazione della nuova 'Enciclopedia del diritto'.
La ministra, al margine del convegno, ha commentato il progetto di legge Siani: "Il progetto di legge, che è di iniziativa parlamentare, - ha detto - l'ho sostenuto con molta convinzione perché credo, come ho detto anche in altre occasioni, che in carcere non ci debba rimanere nemmeno un bambino". La proposta di legge punta infatti a promuovere il modello delle case famiglia e a far sì che le madri e i figli conviventi di età inferiore ai 6 anni non restino reclusi in carcere.
"Credo che questa legge - ha aggiunto la ministra Cartabia - possa dare veramente un contributo, perché affronta le pluralità di situazioni che ci sono. Stiamo già lavorando per ridurre il numero delle madri in carcere con i loro bambini" perché "un bambino è innocente per definizione". Sul fatto "che cresca e che veda come orizzonte di vita, nei suoi primi anni, quel tipo di ambiente serve un passo di civiltà in avanti".
Il nuovo 'cantiere' di riforma della giustizia
Sempre questa mattina, durante il convegno, la ministra Cartabia ha parlato delle riforme messe in campo da quando è in carica al Ministero: "In questo momento mi trovo al centro di un grandissimo cantiere di riforma della giustizia, ma al di là del momento storico particolarmente intenso che si sta attraversando nel settore, io credo che il diritto abbia in sé questa caratteristica di essere 'semper reformando': il diritto per continuare a rispondere alla sua capacità regolativa di un fenomeno che di per sé non è immobile, è storia, è vita sociale, è sempre chiamato a evolversi, a correggersi, a costituire un processo di riforma sempre aperta e mai concluso proprio perché ha dentro di sé una necessaria spinta a guardare sempre oltre".
"Cosa deve fare la legge di fronte a questi cambiamenti della società? - si è chiesta la ministra - Questa è una delle domande filosofiche più profonde che si pone al giurista: deve seguire, adattarsi ai cambiamenti sociali, o li deve guidare normativamente indicando i valori verso i quali andare? Questi dilemmi, queste dicotomie nella realtà concreta della vita del diritto a mio parere si fondono in un atteggiamento diverso e forse più realistico, quello di un legislatore che piuttosto che conformare la realtà accompagna le trasformazioni in corso verso una direzione: quella segnata dalla Costituzione, che sempre ci indica una meta da perseguire".
Le parole del sindaco Nardella
Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, presente al convegno nel Salone dei Cinquecento, ha commentato: "L'incontro è andato bene: siamo felici di aver ricevuto la ministra Cartabia a Palazzo Vecchio, abbiamo parlato dell'importante turnover dei vertici degli uffici giudiziari a Firenze, a cominciare dal procuratore generale Viola che si è trasferito a Milano e del procuratore Creazzo che si trasferirà a giorni. In ogni caso ho voluto dire alla ministra che siamo estremamente grati per il lavoro svolto sia da Viola che da Creazzo".