Minori stranieri. Presenze in aumento. Il nodo integrazione tra violenza e traumi

In città ci sono 500 ragazzi non accompagnati ospitati dalle comunità. Il 4% "adotta condotte antisociali" che sfociano in episodi criminali. Il 90% accetta di seguire percorsi di integrazione e accoglienza.

Minori stranieri. Presenze in aumento. Il nodo integrazione tra violenza e traumi

In città ci sono 500 ragazzi non accompagnati ospitati dalle comunità. Il 4% "adotta condotte antisociali" che sfociano in episodi criminali. Il 90% accetta di seguire percorsi di integrazione e accoglienza.

Dai 200 minori stranieri non accompagnati nel 2020, Firenze è salita agli odierni 500. In questi anni "i numeri sono costantemente aumentati", fa il punto l’assessore al Welfare, Nicola Paulesu, rispondendo in Consiglio comunale a due question time sul tema proposti dal Pd e da Fdi. Oltre alle cifre è cambiata anche la geografia di arrivo dei ragazzi: "Fino al 2021 c’è stata una prevalenza balcanica, di cui circa due terzi albanesi e un terzo kosovaro. Negli ultimi anni, invece, è molto aumentata la presenza di minori tunisini".

Ad oggi, quindi, "il 30% è di origine balcanica, mentre il 30% viene dal Maghreb e dalla Tunisia; il 20% dall’Africa centrale, il 10% dall’Asia meridionale e il restante 10% dall’Egitto e dal Medioriente". Per quel che riguarda le problematiche sociali (che poi impattano sulla questione sicurezza), l’assessore fa notare come le criticità riguardino solo "una piccola percentuale degli accolti, circa il 3 o 4%. Il 90% dei minori, infatti, segue regolarmente i percorsi di accompagnamento e di integrazione proposti dalle strutture di accoglienza. Abbiamo un 10% resistente all’impostazione dei progetti, perché le storie di vita di questi ragazzi sono particolarmente provanti e difficili". Mentre, ripete, "una piccola percentuale di questo 10% adotta condotte antisociali", che poi sfociano in veri e propri episodi di violenza anche e soprattutto nei confronti di coetanei.

Come Comune, prosegue Paulesu, “dobbiamo farci carico dei bisogni di questi ragazzi e costruire i percorsi affinché ci possa essere un’accoglienza e un’integrazione reale". Per questo "gli aspetti legati all’uso di sostanze e le problematiche di salute mentale derivanti dai percorsi migratori complicati che questi ragazzi affrontano è uno dei temi che stiamo cercando di sviluppare". Ad oggi, conclude l’assessore, "abbiamo più di 20 strutture che accolgono minori in gruppi-appartamento. A queste si aggiungono 150 posti letto della rete Sai sempre in gruppi-appartamento. Inoltre, vengono utilizzate anche le comunità per i minori esistenti sul territorio. Esistono infine, in ingresso, altre due strutture di primo livello di derivazione ministeriale e un Cas per la prima accoglienza".

Fratelli d’Italia, che tramite il consigliere Giovanni Gandolfo aveva presentato un’interrogazione nella quale chiedeva quali siano i protocolli previsti per il controllo dei minori durante la giornata (quando ovviamente sono fuori dalle strutture) e "quali inziative si intendono intraprendere per prevenire le condotte crimonose".

A.P.