Minori stranieri, rissa e momenti di terrore nel centro di Rifredi

Momenti di tensione nella struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e profughi di Rifredi. Ieri pomeriggio, secondo le...

Minori stranieri, rissa e momenti di terrore nel centro di Rifredi

Minori stranieri, rissa e momenti di terrore nel centro di Rifredi

Momenti di tensione nella struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati e profughi di Rifredi. Ieri pomeriggio, secondo le prime ricostruzioni, nel Cas (Centro di accoglienza straordinaria) – in gestione alla società Il Girasole e appena dietro viale Corsica, a pochi passi dal cantiere della Foster – sarebbe nato una violenta rissa tra quattro gli ospiti minorenni. Ancora ignoti i motivi della lite, mente sul posto sono subito intervenute le volanti della polizia municipale. Gli agenti sono riusciti a riportare la situazione alla normalità, ma un’operatrice del centro sarebbe stata soccorsa da un mezzo del 118 e portata in ospedale in codice verde.

Lo scontro sarebbe nato tra due giovanissimi e avrebbe poi coinvolto altrettanti compagni di stanza. All’interno gli agenti avrebbero riscontrato anche delle piccola armi da taglio e una condizione igienico sanitaria precaria. "Sono sempre i soliti noti che danno problemi e che periodicamente segnaliamo", ci spiegano dalla società. I ragazzi all’interno non sarebbero nuovi a certi tipi di comportamenti, e altre volte avrebbero messo in pericolo l’incolumità degli operatori che ci lavorano.

Quello dei minori non accompagni è una nervo sempre sensibile per la città. Solo un mese fa, quattro ragazzi ospitati nel Cas di via di Novoli sono stati denunciati per incendio doloso: avrebbero dato fuoco a un materasso con pezzi di legno e stracci nel tentativo di dare alle fiamme l’intera struttura.

I numeri dell’accoglienza sono, più o meno, sempre i soliti: 500 giovanissimi migranti di origini stranierei sono presenti sul territorio fiorentino, quasi la metà dei minori di tutta la Toscana. I Cas sono sovraffollati, gli operatori sempre meno, e sono ormai poche le società che partecipano ai bandi per la gestione di questo tipo di accoglienza. Quello di ieri, quindi, è l’ennesimo campanello di allarme di un’emergenza, silente, ma sempre più allarmante.

P.m.