Rossella Conte
Cronaca

Il presidente del Quartiere sui social: “Ho un cancro dovuto al papilloma, fate prevenzione”

Il presidente neoeletto del Quartiere 1 annuncia su Facebook di avere un carcinoma: "Sono già in cura"

Mirco Rufilli

Mirco Rufilli

Firenze, 20 luglio 2024 – Gli è stato diagnosticato un carcinoma alla base della lingua dovuto al papillomavirus, contratto senza mai accorgersene anni fa, ma il suo pensiero è andato immediatamente alla sua Firenze, la città che tanto ama: "Fate prevenzione, fate il vaccino".

Non si stancherà mai di ripeterlo Mirco Rufilli, eletto il mese scorso presidente del Quartiere 1 (Centro storico). Lui che di sfide nella sua vita ne ha già dovute affrontare tante, tra cui quella di un melanoma, si rivolge così ai fiorentini: "Per me oggi inizia un nuovo pit stop che sarà un po’ più lungo di quello di fine giugno e durerà almeno fino alla fine di agosto. Adesso che è tutto più chiaro e definito posso raccontarvi che mi è stato diagnosticato un carcinoma alla base della lingua dovuto al Papilloma Virus, che può avere anche un’incubazione di oltre trent’anni anni": scrive su Facebook Rufilli, che al cognome aggiunge Dinamo, il soprannome del quale va orgoglioso che nasce dalla band nella quale ha suonato e cantato.

Il presidente del Quartiere 1, secondo i medici che lo seguono, dovrebbe aver preso da giovane il virus. Per fortuna, grazie ai controlli costanti, il carcinoma è stato trovato nei tempi giusti. Rufilli ha scoperto tutto circa sei mesi fa e ora ha iniziato la chemioterapia e la radioterapia. "Sono già in cura, entrambe le terapie saranno molto dure, ma mi permetteranno di risolvere il problema. Non bisogna sottovalutare niente, bisogna imparare a conoscere il proprio corpo e sottoporsi a controlli costanti": aggiunge.

Mirco Dinamo Rufilli, 50 anni il prossimo 4 settembre, ha scoperto tutto per caso: un gonfiore anomalo, i primi accertamenti e poi il referto finale che è stato del tutto inaspettato, un pugno nello stomaco. "Se non mi fossi mosso in tempo ora non sarei qui. Sia per il melanoma che per il carcinoma la prevenzione è stata fondamentale - le sue parole -, oggi ci sono gli strumenti per diagnosticare in tempo eventuali patologie e ci sono le terapie adatte a combatterle. Ma bisogna intervenire velocemente. Per rimanere in vita il tempo è tutto".

Ecco perché Rufilli rilancia: "Non mi stancherò mai di dirlo: non bisogna trascurare nessun segnale". Non appena messo davanti alla realtà dei fatti ha pensato alla sua famiglia e ai suoi amici, "ma la vita è anche questa", osserva. E nonostante tutto, in perfetta coerenza con il dinamismo che lo contraddistingue, non ha nessuna intenzione di trascurare il suo quartiere: "Non potrò essere sempre presente ma questo non vuol dire che mi tirerò indietro" dice. Una pausa, poi riprende: "Non sarei voluto passare da questa nuova prova ma poi mi sono reso conto che questi son discorsi un po’ così, molto umani ma che portano da poche parti, alla fine attraversare sofferenze e difficoltà, così come lo è gioire, fa parte di ciò che siamo e viviamo. E anche le burrasche vanno affrontate per come si presentano, se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che sono proprio i momenti più difficili a farti crescere. Ogni burrasca porta con sé anche un bene che magari non vediamo subito ma che c’è e va oltre a quello che viviamo durante l’ora più buia". D’altra parte come scriveva Ikeda: "Più buia è la notte.. più vicina è l’alba".