Mirino sulle centrali 112: "In Toscana sono troppe. Si possono risparmiare fino a tre milioni l’anno"

Cgil e medici di famiglia: "Giusto razionalizzare il servizio di guardia medica". Ma il sindacato adesso punta a sfruttare meglio le poche risorse disponibili. "In Emilia Romagna unico centro per l’emergenza, facciamo lo stesso".

Mirino sulle centrali 112: "In Toscana sono troppe. Si possono risparmiare fino a tre milioni l’anno"

Dopo la riforma del 118 la Cgil propone quella delle centrali 118

"Dopo anni di lavoro, finalmente si arriva a ridimensionare e ottimizzare la guardia medica a favore di un servizio che può dare alta qualità di assistenza. Ora passiamo anche a rivedere altri aspetti nella sanità pubblica". Simone Baldacci, responsabile Fp Cgil Asl Toscana Centro, vede con ottimismo la ricollocazione della guardia medica "da orari in cui era sottoutilizzata a un modello più consono anche rispetto a una convenzione onerosa per le tasche pubbliche. Ora – suggerisce – bisogna procedere su altri tagli, o meglio ottimizzazioni, in particolare sulla riorganizzazione dell’emergenza territoriale In Toscana. Abbiamo diverse centrali operative, mentre in Emilia Romagna, che ha il triplo della popolazione, ce n’è una sola. Se lo facessimo anche noi, avremmo un risparmio di 3 milioni di euro l’anno con la stessa qualità".

Sulla riforma della guardia medica il sindacato a livello regionale è stato coinvolto nei tavoli di trattativa "che hanno portato a 23 obiettivi da raggiungere per ottimizzare la spesa sanitaria e cercare di ridurre le liste di attesa potenziando i servizi di urgenza". Ma bisogna anche intervenire subito per garantire la sicurezza proprio dei professionisti della continuità assistenziale "a partire dal presidio di Santa Rosa: i medici sono lasciati soli, soprattutto di notte, e sono a maggiore rischio".

Qualche perplessità in più da parte di Baldacci sul corretto funzionamento del numero unico 116117 e anche sui Pir (Punti di intervento rapido): "Saranno efficaci se verranno realizzati accanto ai pronto soccorso altrimenti si rischia comunque che la gente vada in ospedale e non si risolve il problema". Il modello a cui si guarda è quello che sarà sperimentato a Torregalli. Per il rappresentante Cgil, bisogna anche aumentare le ambulanze infermieristiche: "Abbiamo professionisti nella gestione dell’emergenza bravi quanto i medici, considerato anche che gli interventi su strada sono di stabilizzazione per portare i pazienti all’ospedale più vicino. È un modello internazionale da imitare, vista anche la formazione di cui ormai sono capaci i nostri infermieri".

Soddisfatta della riforma della guardia medica anche la Fimmg Toscana. "Da mesi la Asl ci stava lavorando passando più volte dal comitato aziendale e dalla conferenza dei sindaci – conferma il segretario regionale Niccolò Biancalani –. I numeri esigui dei turni notturni permettono di dirottare i medici di giorno in appoggio alla medicina generale per avere una presa in carico migliore del paziente. Èil primo step di una riforma che impiegherà 3-4 anni per rivoluzionare la nostra sanità, in una visione tra case della salute, case di comunità, insieme alla capillarità dei nostri ambulatori e dei servizi territoriali".

Manuela Plastina