REDAZIONE FIRENZE

Misericordie, caos Confederazione Si dimette il presidente Trucchi

Il suo vice, Bellini, traghettatore fino alle prossime elezioni. Malumori nella base per le spese in bilancio

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Un traghettatore fino alle prossime elezioni e tanti mal di pancia, in seno alla Confederazione nazionale Misericordie d’Italia. Il presidente Roberto Trucchi (nella foto), e gran parte dei membri del suo consiglio hanno infatti rassegnato le dimissioni lo scorso 9 gennaio.

Al posto di Trucchi, grossetano di Orbetello, sale il vicepresidente, Ugo Bellini, siciliano, provienente dalla Misericordia di San Giovanni la Punta, in provincia di Catania, il primo non toscano a occupare questo scranno.

Anche se la sua è una carica "a termine", destinata ad accompagnare la Confederazione alla tornata elettorale prevista in primavera: il suo sarà un ruolo di "facente funzioni", ha annunciato con una lettera a tutte le Misericordie italiane, mettendo in chiaro che al prossimo consiglio nazionale, proporrà la nomina di un nuovo consiglio di presidenza, anch’esso orientato al raggiungimento dell’assemblea elettiva.

In questo percorso Bellini sarà anche affiancato dal correttore nazionale monsignor Franco Agostinelli. "Chiedo a tutti voi - scrive Bellini - dirigenti del movimento ai vari livelli, confratelli e consorelle, di non far mancare alla Confederazione il vostro affetto, la vostra comprensione, anche la vostra attenzione critica; sempre con lo spirito di fraternità che deve contraddistinguere la grande famiglia delle Misericordie".

Ma nelle dimissioni di Trucchi, molto ha pesato l’infuocata assemblea con cui, il 27 dicembre scorso, con notevole ritardo, è stato approvato il bilancio 2019 della Confederazione che ha sede in via dello Steccuto.

Innanzitutto, causa Covid, l’assemblea, solitamente partecipata da circa 800 aventi diritto al voto, si è svolta in videocollegamento e con un numero di Misericordie assai più esiguo. Il "sì" al bilancio è passato, con 83 voti favorevoli, 11 contrari e 21 astenuti. Ancora minore il consenso per il bilancio di previsione, 68 i sì, 15 i no, 28 gli astenuti.

Perché tutta questa "sfiducia"? Pesano alcune voci di bilancio, che hanno "impoverito" le casse della Confederazione. La perdita di esercizio (1,1 milioni) sfiora il patrimonio netto, superiore di appena 32mila euro.

Numeri che, sommati alle perplessità rispetto ad alcune norme del nuovo statuto, approvato nel 2019 (che fanno temere eventuali ricadute economiche per la "base" rispetto a perdite nella Confederazione), hanno fatto venire diversi mal di pancia.

Perplessità, emerse anche al momento della votazioni del documento contabile, pure su alcune voci sostanziose che si notano bene nella situazione economica: 282mila euro per "assemblea, meeting e manifestazioni varie", 153mila euro per "viaggi e trasferte", 576mila euro tra "consulenze professionali" e "prestazioni professionali".

Cifre che cozzano con i sacrifici che quotidianamente fanno i volontari nelle Misericordie del territorio per portare avanti la missione.