La necessità di reagire alla crisi del comparto moda-pelletteria supera schieramenti e divisioni. Mozione unitaria in Consiglio regionale per chiedere alla giunta toscana di attivarsi su dieci punti a favore del settore. Fra le misure, l’atto chiede di intervenire nei confronti del Governo perché "sia estesa, anche per il 2025, la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni" nella versione in deroga. Evidenzia inoltre come sia "opportuno che già nella prossima legge di bilancio sia esteso per ulteriori 12 settimane nel 2025 il trattamento di Cigd" e "sia confermata la proroga dell’utilizzo e rifinanziamento degli ammortizzatoti sociali, attualmente esistenti per le aziende con più di 15 dipendenti". Si chiede quindi di intervenire perché "siano garantiti strumenti di sostegno alla liquidità e garanzie pubbliche al credito per le piccole imprese, anche mediante moratorie e nuove linee di finanziamento tali da non comportare un peggioramento dei rating creditizi delle aziende beneficiarie".
Sul tema si sta muovendo proprio il Governo nazionale. Relativamente agli ammortizzatori sociali si sta cercando di passare dai 64 milioni attuali a 80, per coprire 12 settimane, fino a metà gennaio. Inoltre si punta ad aggiungere un codice Ateco che includa le aziende finora tagliate fuori, in particolare quelle della meccanica collegata alla moda.
L’emendamento sul codice dovrebbe essere presentato oggi, mentre per i maggiori finanziamenti c’è una settimana. "Il Governo si sta muovendo con grande attenzione verso il tema – ha detto Chiara La Porta, deputata di FdI – e le accuse di immobilismo non hanno senso". Proprio il potenziamento della cassa integrazione, con un fondo di 80 milioni nel 2025, per massimo 12 settimane, è stato oggetto di un emendamento della deputata Erica Mazzetti (Forza Italia).
Ma la crisi del comparto vede in prima linea i parlamentari Pd della Toscana. "Gli emendamenti che abbiamo presentato – ha detto Simona Bonafè, vicepresidente dei deputati Pd - riguardano la sospensione dei versamenti delle imposte per tutto il 2025 senza sanzioni o interessi e la sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui. Per i lavoratori ammortizzatori sociali anche per ulteriori settimane nel 2025".
Lisa Ciardi