FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Moda, piano di rilancio di Sereni: "Un osservatorio per uscire dalla crisi"

La sindaca guarda al futuro dell’indotto: "Importante riuscire a differenziare l’industria sul territorio"

Moda, piano di rilancio di Sereni: "Un osservatorio per uscire dalla crisi"

La sindaca Sereni ha fatto il punto su economia, sviluppo e scuola

Economia, lavoro, scuola e urbanistica. Claudia Sereni accelera, mettendo in agenda i punti caldi per settembre. La sindaca sta preparando il piano di lavoro per l’autunno. Il primo del suo mandato, ma già strategico per le cose da fare e impegnativo per la congiuntura economica.

Il sistema moda è in crisi, come pensate di aggredire il problema?

"Intanto sono dispiaciuta che il governo non abbia preso in considerazione noi sindaci che chiedevamo di prendere parte al tavolo di crisi della filiera. Ma sono anche convinta che dai territori debba partire un impulso per uscire dalle difficoltà". Idee?

"Abbiamo portato alla Regione la nostra idea di dare vita a un osservatorio. Un luogo per capire, innovare e uscire dalla crisi che metta insieme tutti i soggetti del settore non solo di Scandicci e dell’area fiorentina, ma anche del distretto conciario nel pisano e dell’aretino sempre per la produzione. Alla presidenza ho indicato l’ex sindaco Giovanni Doddoli, conoscitore di queste dinamiche, col quale stiamo collaborando da tempo proprio sul tema".

Gli artigiani, i più colpiti da questa crisi, dicono che si debba ricostruire un sistema produttivo che al momento è troppo legato alle griffe.

"Non potrei essere più d’accordo. La responsabilità di questa crisi è sicuramente in parte anche dei grandi brand. Che stanno differenziando. Ma noi dobbiamo essere in grado di recuperare artigianalità e manualità facendo da volano di visibilità proprio per i più piccoli. Nel progetto dell’osservatorio c’è anche un museo della borsa, progetto tra i punti del mio programma, che ha lo scopo proprio di lanciare anche nuove realtà del territorio".

Essere troppo legati al sistema moda non è un rischio per l’economia di Scandicci?

"Dobbiamo essere in grado di differenziare nel nostro tessuto industriale. Penso a realtà come Powersoft (impianti acustici hi-tech ndr) e Cso (strumenti oftalmici). Con le loro buone pratiche puntiamo a creare sinergie formative".

La scuola è in partenza. Quali le luci e quali le ombre?

"Le luci sono l’arrivo di 14 tra educatrici ed educatori per le scuole d’infanzia comunali. Una decisione in controtendenza rispetto a chi vorrebbe affidare questa istruzione ad appalti privati. Sempre positivo è la ripartenza dei lavori alla scuola Toti, il polo montessoriano di questo quadrante. Le ombre i ritardi assurdi della scuola Pettini".

Sei anni di ritardi, cosa farete?

"E’ arrivato il momento di decidere. In settimana nuova incontrerò i dirigenti e se la ditta non ci darà delle garanzie, potremmo anche chiudere e sostituirla".

Settembre è anche il mese dell’urbanistica?

"Il 23 è prevista la firma sulla ricomposizione fondiaria per l’ex Cnr. Dopodiché è mia intenzione mettere davanti a un tavolo tutti i soggetti di questa operazione e annunciare loro l’idea di un progetto comune per opere pubbliche e di interesse pubblico, in modo da non correre il rischio della frammentazione. Sul fronte del territorio, pensiamo di inserire le nostre linee di indirizzo (su ambiente e qualità ambientale) direttamente in una revisione generale del piano operativo da attuale il più rapidamente possibile".