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Il presidente di Confindustria Toscana, centro e costa, Maurizio Bigazzi
Sistema moda, parte la revisione dei modelli produttivi. Il progetto è stato lanciato da Confindustria Toscana centro e costa, con il supporto metodologico di PwC Italia attraverso l’esperienza di Erika Andreetta, Partner Emea Fashion & Luxury leader. La prima fase del progetto consiste in una chiamata rivolta a tutti gli attori del settore: imprese che operano nella grande filiera della pelletteria, istituzioni e organizzazioni sindacali. Grazie al confronto coi soggetti coinvolti si potranno definire gli strumenti necessari per rinnovare le imprese del settore che operano nel territorio.
"E’ un vero e proprio invito a tutti gli imprenditori istituzioni e sindacati - ha detto il presidente di Confindustria Toscana, centro e costa, Maurizio Bigazzi - a lavorare insieme per tracciare le direttrici di un nuovo futuro. L’obiettivo a medio termine è individuare progetti e risorse funzionali ad accompagnare gli imprenditori in un percorso verso acque meno agitate ma certamente nuove rispetto al passato". Come annunciato al tavolo metropolitano di Firenze, Confindustria ha avviato un laboratorio collaborativo per accompagnare il distretto della pelletteria fiorentina nel futuro. Un piano che ha trovato piena adesione da parte della sindaca di Scandicci, Claudia Sereni che in Metrocittà ha la delega al lavoro: "Il lavoro del tavolo metropolitano – ha detto – ha dato un primo segnale concreto d’impegno da parte di Confindustria, che ha attivato un progetto con lo scopo di realizzare un nuovo modello distretto: gli esiti di questo laboratorio saranno condivisi con gli attori del tavolo, fornendoci una base su cui iniziare concretamente a definire un modello innovativo industriale e di sviluppo. I prossimi mesi saranno cruciali per le imprese del settore moda e della pelletteria, la selezione in atto ancora non è finita. Ed è necessario cambiare il modello produttivo del comparto. Le aziende dovranno essere capaci di unire a precisione e qualità dei manufatti, la flessibilità produttiva di volumi, l’innovazione e nuove competenze per soddisfare le esigenze di mercato. Questo – ha concluso Sereni – è un primo passo di un lungo lavoro che riguarda i vari aspetti di filiera, produttivi, di formazione, di lotta all’illegalità. Le istituzioni faranno la propria parte per stimolare la partecipazione di più aziende possibile alla chiamata di Confindustria in vista della rigenerazione del distretto".
Fabrizio Morviducci