
Il disegno di Sara Panichi
All’Istituto degli Innocenti abbiamo partecipato a un laboratorio delle Chiavi della Città sulla "mascolinità tossica", quell’insieme di comportamenti e modi di pensare che portano alcuni ragazzi a credere di dover essere sempre forti, dominanti e mai vulnerabili. La formatrice ci ha prima chiesto di analizzare gli stereotipi di questo modello: ci ha colpito notare quante cose non può fare il maschio tossico, come mostrare le sue emozioni o confidarsi con qualcuno. Poi abbiamo esaminato la musica Trap, scoprendo che ben 34 artisti usano testi sessisti, mentre solo due parlano di rispetto tra i generi. Questo ci ha fatto riflettere sui nostri gusti e l’influenza di certa musica. Come alternativa, ci è stato mostrato un video di Harry Stiles dove si mostra una relazione in cui la donna svolge un ruolo centrale, senza che ciò renda l’uomo meno forte. Questo ci ha aperto gli occhi: il rispetto non indebolisce, ma rafforza i legami. Ci siamo poi interrogati sulla mascolinità accudente perché esiste già intorno a noi: padri, zii e nonni sono modelli di uomini che ci aiutano a crescere, supportandoci ma senza imporsi. Se già abbiamo esempi positivi, perché non valorizzarli? Questo laboratorio ci ha fatto capire che si può diventare maschi capaci di costruire relazioni basate sul rispetto e sull’accudimento. Possiamo scegliere il tipo di uomini che vogliamo essere, e ora sappiamo qual è la strada giusta.